uomo che si vergogna

Perché ci si vergogna in farmacia?

Può sembrare una cosa strana, eppure ancora oggi nonostante le nuove generazioni sembrino più disinibite, alcune ricerche hanno dimostrato che a seconda delle richieste da fare ci si vergogna molto quando si è all’interno della farmacia. Nel nostro articolo faremo un viaggio all’interno delle situazioni più comuni che portano a fare determinate richieste in farmacia, osservando tutte le varie problematiche che si possono incontrare e analizzando la cosa da diversi punti di vista.

Le situazioni più imbarazzanti
Il fattore psicologico che influisce sul disagio
E’davvero il trattamento vincente?
Trucchi per vergognarsi meno

I problemi più imbarazzanti che ci conducono in farmacia

Ci sono delle situazioni in cui ci si deve recare all’interno di un negozio farmaceutico e che ci portano a fare delle richieste un po’ particolari, le quali spesso portano le persone a provare vergogna. Pensiamo alle purghe, ai clisteri o anche doversi rivolgere al farmacista per chiedere dei pannoloni, il che fa subito immaginare al titolare della farmacia che soffriamo di incontinenza. Questo può provocare imbarazzo, quindi si è in difficoltà nel porre un quesito del genere.

La richiesta che però fa vergognare di più è quella legata alle creme o ai trattamenti legati alle emorroidi, a cui seguono rimedi per sopperire a problemi più scabrosi come purghe e clisteri. Tra le richieste che mettono più a disagio i clienti di una farmacia vi sono anche quelle che riguardano i problemi di incontinenza, come quella di pannoloni per assorbire la pipì. Se si parla di sesso o di sedere è facile arrossire..

Non a caso un altro motivo per il quale ci si possa rivolgere al farmacista è qualcosa che sia legato alla sfera sessuale come gli anticoncezionali o liquidi lubrificanti, oppure creme dedicate ad arrossamenti nelle zone intime dovute ad esempio a pratiche sessuali che possono creare problemi sia all’uomo che alla donna. Rivolgersi al farmacista con una richiesta mirata è come se dicessimo a chi abbiamo di fronte esattamente quello che abbiamo fatto, e questo porta spesso a provare vergogna.

Per le ragazze invece, parliamo non solo di quelle giovani ma anche quelle più grandi, è spesso un problema rivolgersi al farmacista per richiedere la pillola anticoncezionale, pur disponendo di regolare ricetta, oppure a richiedere test di gravidanza. Quando non riescono ad affrontare la vergogna mandano un’amica o una parente a prenderle per loro conto. In realtà è bene sapere che non ci si deve fare alcun problema, in quanto si tratta di una cosa più che normale.

Uno degli aspetti particolari che caratterizzano l’acquisto di prodotti particolari all’interno della farmacia, è come il problema agisca in maniera decisa sul fattore psicologico. La difficoltà nel chiedere determinate cose porta alcune ragazze a vergognarsi addirittura del fatto di non avere lo smalto quando fanno acquisti. La reazione è quella di far di tutto per nascondere le mani quando sono di fronte alla cassa.

Il fattore psicologico in farmacia: è più forte negli uomini o nelle donne?

Una delle cose su cui vogliamo porre l’attenzione è se ad essere in difficoltà in farmacia sono più gli uomini o le donne. Sia gli uni che le altre, sembra quasi che al momento di fare una richiesta che è del tutto naturale stiano commettendo qualcosa di brutto. In realtà ci si reca in farmacia per qualcosa che rappresenta un’esigenza e che è lecito chiedere, qualsiasi sia la richiesta che si va a fare.

Sembra che sia l’uomo quello a pensare più spesso “mi vergogno”, ma la motivazione potrebbe essere quella legata alla maggioranza di cose che spetta all’uomo comprare rispetto alla donna. Alla fine, se si escludono le cose comuni come ad esempio i pannoloni o i prodotti per le emorroidi, le donne in genere si rivolgono alla farmacia per la pillola e i test di gravidanza. L’uomo invece può presentarsi per problemi legati all’erezione, per acquistare gli anticoncezionali, lubrificanti e prodotti che possono essere comunque legati alla sfera sessuale e che prevede sia l’uomo a presentarsi in farmacia.

Per fare un esempio che possa far capire la sensazione psicologica che un uomo prova quando si reca in farmacia, possiamo dire che sia come quando si va in piscina e si teme che tutti ci guardino il costume o il pantaloncino perché le dimensioni dell’organo genitale sono piccole.

E gli antichi che cosa penserebbero ?

Ci sono stati nel tempo anche molti filosofi famosi che hanno parlato della vergogna. Pensiamo a Sartre che ha fatto una riflessione sulla vergogna molto nota, nella quale ci spiega che essa sia la “coscienza non posizionale di sé come vergogna” e di come la stessa sia accessibile alla riflessione. Andando ancora più indietro nel tempo, come non citare la vergogna e la coscienza di sé, argomento che si trova all’interno del Simposio di Platone.

Gli anticoncezionali: età e taboo che non esiste

Il fatto di non sentirsi tranquilli quando si recano in farmacia, per i ragazzi è dovuto ad un taboo secolare, basato su logiche assurde, che prende forma in una vera e propria leggenda metropolitana. A causa di questo, spesso si verifica il singolare caso di vedere più fila alle macchinette che erogano preservativi che al banco interno della farmacia. Il problema del banco è forte tra i ragazzi, ma non solo per quanto riguarda i preservativi, pensiamo ai giovani che soffrono di calvizie precoce e in farmacia non vanno di persona, ma mandano la mamma.

C’è un’età per la quale sia più frequente il timore del farmacista nelle proprie richieste? In realtà no, anche se in merito a particolari tipi di acquisto le difficoltà riguardano soprattutto gli adolescenti. I ragazzi di oggi hanno il vantaggio di poter acquistare online, e questo ha risolto molte problematiche, ma ci sono momenti in cui si deve andare per forza. Una recente ricerca ha dimostrato che la fascia di età ad avere disagio maggiore è quella tra i 13 e i 14 anni.

Le soluzioni per ovviare al problema come abbiamo visto sono il web e le macchinette che stanno sulla strada. Ma se i ragazzi sono quelli più a disagio, non significa che anche gli adulti di fronte all’acquisto dei condom siano cuor di leone. Infatti, sono molti gli adulti che scelgono di andare nelle farmacie di altri quartieri per non essere riconosciuti da qualcuno, oppure lasciano passare prima le persone dietro alla fila per andare con l’acquisto quando sono sole.

Uno dei rimedi molto comuni è quello di scrivere quello che ci serve su un foglietto e chiedere al farmacista di darci i farmaci scritti sopra. Il farmacista legge e mette nel sacchetto la roba senza dare nell’occhio agli altri clienti. Un ultimo aspetto è quello di andare insieme ad un amico, spesso si pensa che andare in due è come se si dividesse la vergogna.

Trucchi per vergognarsi meno

Una delle pratiche utilizzate da molte persone è quella di andare nella farmacia ad un’ora che sanno essere meno frequentata, per questo ci sono molti che prediligono quelle con servizio notturno, perché non c’è contatto diretto con la persona dietro al vetro ed è un momento della giornata in cui in giro non c’è quasi nessuno.

Anche le macchinette esterne che funzionano 24 ore su 24 sono maggiormente utilizzate la notte, questo perché è più semplice non essere notati dai passanti, a patto che non ci si abbia problemi con la lettura delle banconote e qualcuno nel frattempo si sia messo in fila dietro di noi..

Uno degli aspetti che spinge le persone ad acquistare tali prodotti alle macchinette piuttosto che in farmacia è dato dalle tante misure dei preservativi. Si tratta di una preoccupazione che non tange tanto chi necessita di comprare un pacchetto di condom XXL, generalmente orgoglioso della dimensione, ma piuttosto coloro che necessitano di misure più piccole, a causa di un pene sottodimensionato.

L’aspetto dei costi è l’ultimo su cui vogliamo porre l’attenzione quando un ragazzo è intenzionato a risparmiare sull’acquisto dei preservativi. Una domanda che spesso ci si pone è se il prezzo dei preservativi varia tra la farmacia e il distributore esterno. In realtà no, a parità di prodotto il costo è lo stesso, visto che si tratta a tutti gli effetti del medesimo prodotto in vendita all’interno della farmacia.
La differenza principali sta nel fatto che spesso nei distributori si trovano formati diversi che magari all’interno della farmacia non vengono esposti. Anche il costo dei preservativi nei tabacchini è allineato con quello delle farmacie, a differenza di quello dei supermercati dove è possibile acquistare anticoncezionali a prezzi più economici, a scapito però di una minore scelta di marche e dimensioni.

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