penetrazione con giocattoli

Paura del sesso anale: tra pregiudizi e consapevolezza

Seppur la sessualità sia una tematica più apertamente dibattuta rispetto al passato, la sessualità anale è tuttora avvolta da pregiudizi e dogmi socio-culturali ben radicati nel tempo.

I pregiudizi possono aver notevolmente contribuito ad una sperimentazione della sessualità anale inibita ed impaurita. La paura della penetrazione anale può essere interpretata secondo molteplici prospettive perché molteplici sono le situazioni in cui l’atto di far entrare un corpo estraneo all’interno dell’orifizio anale suscita timore ed angoscia.

La paura della penetrazione anale sembra inoltre essere vissuta diversamente fra donne ed uomini poiché la prospettiva dell’uomo appare come meno stereotipata. Questa differenza di vissuto potrebbe ritrovare una spiegazione proprio nella percezione dell’atto di far entrare il pene nell’orifizio anale: se l’uomo penetra, la donna accoglie e nell’accogliere è possibile sperimentare sì piacere ma anche una maggiore sensibilità percettiva ed esperienziale.

Quindi è importante predisporsi alla conoscenza non solo del perché alcuni pregiudizi si siano strutturati nel tempo più di altri ma anche alla scoperta del proprio corpo affinchè possa essere vissuto con serena consapevolezza affinchè anche la sessualità potrà essere percepita e vissuta con maggiore serenità, consapevolezza ed elasticità mentale.

Il sesso anale e, quindi, il rapporto anale consiste in un’attività sessuale che prevede l’inserimento del pene nell’ano. Per quanto i pregiudizi e i tabù siano corroborati e radicati nel tempo e nelle mentalità di ognuno, il sesso anale è un’esperienza che incuriosisce e che molte persone scelgono di sperimentare affinchè il piacere sessuale possa essere interamente e liberamente provato.

Molto spesso il desiderio fra partner di voler sperimentare il sesso anale nasce e scaturisce da una vivida curiosità ma anche da una sensazione immaginifica di trasgressione: la curiosità e la trasgressione sono sensazioni che fra partner vanno accolte senza timore poiché stimolano immaginazione, fantasie ed un piacere sessuale libero da dogmi e pregiudizi.

La sessualità anale risente considerevolmente, più di altre sfaccettature che naturalmente descrivono la sessualità, dei dogmi sociali ma anche religiosi, dei pregiudizi e dei pericolosi tabù che nel tempo l’hanno assimilata ed identificata come immorale, come contro natura, pericolo e sporco.

Infatti diviene considerevolmente funzionale conoscere ed approfondire l’ampia prospettiva dei pregiudizi e dei dogmi che hanno interamente demonizzato il sesso anale: in questo modo, la conoscenza può sia supportare una sana sessualità sia una funzionale nonché empatica interiorizzazione dei timori e delle angosce.

Quando può verificarsi l’angoscia della penetrazione anale

La paura di far entrare il pene nell’ano potrebbe essere sperimentata non solo durante un rapporto sessuale. La paura di far entrare il pene nell’ano può essere percepita e sperimentata anche nei pensieri ed anche nel concretizzarsi di situazioni e azioni che descrivono e fanno parte della vita quotidiana.

La paura può, in tal senso, avere origini più lontane, Sigmund Freud le definirebbe come inconsce, e che, di conseguenza, non possiedono la spinta di emergere e rendersi note alla coscienza. Questo aspetto recondito della psiche motiva e fornisce una spiegazione di quanto alcuni aspetti della vita quotidiana, apparentemente privi di significato o quantomeno di significato sessuale, possano contribuire all’insorgere della paura della penetrazione.

La sessualità anale è molto spesso percepita con difficoltà perché fortemente vittima di un assetto valoriale giudicante: a partire da un’influenza giudaico-cristiana sino ai tabù culturali negativi. Secondo la prospettiva giudaico-cristiana, la penetrazione anale è identificata con un comportamento immorale, anomalo e contro natura: l’ano non è stato pensato e creato come zona potenzialmente erogena. E se a questa prospettiva viene anche aggiunta l’associazione della sessualità anale ad una idea di sporco, dal momento in cui l’ano è una parte del corpo addetta all’espulsione del materiale fecale, è possibile rendersi conto di quanto grande sia la preoccupazione e la diffidenza del vivere un desiderio sessuale.

L’atto di far entrare il pene all’interno dell’orifizio anale potrebbe, sempre secondo alcuni pregiudizi socio-culturali, rappresentare un emblematico comportamento di prevaricazione: è come se l’atto della penetrazione anale giovasse ed arrecasse piacere solo a chi la compie. La comunicazione, insieme al rispetto ed alla sinergia empatica rappresentano gli elementi protagonisti di una sana relazione: è importante esprimere i propri desideri e fantasie al proprio partner ed alla stessa maniera è importante comunicare al proprio partner ansie, paure e preoccupazioni al fine di vivere e condividere una sana e piacevole sessualità.

La zona anale, da un punto di vista anatomico, è considerevolmente innervata dalle terminazioni nervose del nervo pudendo: questa nozione anatomica conferma quanto una adeguata stimolazione della zona anale possa suscitare un intenso piacere sessuale.

Ricorda di praticare sesso sicuro: indossare il profilattico garantisce la completa protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, infezioni che trovano nella sessualità anale una più alta probabilità di contagio nel caso di un rapporto anale non protetto. Allo stesso tempo acquista sempre prodotti di qualità, testando la resistenza di un preservativo prima dell’uso.

Non solo il rapporto sessuale, ma anche situazioni quotidiane possono essere responsabili della paura del dolore, della penetrazione, del giudizio. Ad esempio, alcune persone sperimentano timore nell’inserire una supposta nell’orifizio anale: la paura in questo caso, come in altri che verranno in seguito presentati, è legata alla preoccupazione del dolore che, nella maggior parte delle volte, è immaginato come molto forte.

Anche l’utilizzo dei sex toys è potenzialmente avvolto da un’aurea di pregiudizi e pressioni culturali poiché, in questo caso, ad essere demonizzata è la masturbazione. La masturbazione può assumere molteplici prospettive in base ai desideri ed alle fantasie che la mente ed il corpo di ognuno prova.

Ad esempio, la masturbazione anale può essere praticata attraverso l’utilizzo dei plug anali, ovvero dei giocattoli sessuali utilizzati per l’esplorazione della zona anale e per la sperimentazione di un piacere celato da innumerevoli tabù. Nella maggior parte delle volte si ha paura del dolore che si immagina di provare piuttosto che del dolore che concretamente viene percepito: sicuramente va rispettata la soggettività del dolore poichè ognuno può considerare come dolorosa una stimolazione, a bassa intensità per esempio, che un’altra persona percepirebbe come molto dolorosa.

Sesso anale: dogmi religiosi e statistiche

La sessualità anale è sicuramente influenzata dalla pressione dei dogmi religiosi e della Chiesa.

La relazione restrittiva che vige tra la sessualità, ampiamente intesa, e la religione è mediante da una morale sessuale che, in quanto tale, ha provveduto alla divulgazione di restrizioni e divieti.

Basti pensare a come il coito anale e la masturbazionesiano stati interiorizzati nel corso della storia. La Chiesa sin dai tempi non sospetti si è sempre presentata come istituzione moralizzatrice delle sole unioni eterosessuali perché contemplate per la riproduzione della specie.

Il sesso anale è stato associato dalla Chiesa solo ed esclusivamente ad un rapporto omosessuale, proclamandolo come immorale e contro natura.

La Chiesa ha dimenticato e dimentica tutt’ora quanto l’amore appartenga ad ognuno di noi ed è libero di esprimersi nelle modalità che ogni persona preferisce: la severa moralizzazione che la Chiesa porta avanti da secoli non solo è discriminatoria ma priva di alcun fondamento logico.

Oltre gli emendamenti biblici e granitici, l’amore cresce e si moltiplica, senza esaurirsi, liberamente. Alcune statistiche riportano e confermano la varietà che la sessualità, ampiamente intesa, può assumere.

I dati del Rapporto Censis-Bayer non solo confermano l’essenzialità di una corretta informazione sulla sessualità e sulla contraccezione ma anche quanto il sesso in Italia sia sempre più vario e più frequente. Di seguito, sono riportate alcune percentuali che con precisione stimano i comportamenti sessuali, secondo questa statistica, degli italiani.

Il primo dato che si desidera riportare perché estremamente in linea con quanto esposto sino a questo momento, è la percentuale relativa alle persone che dichiarano di praticare sesso anale.

Il 33,1% delle persone ha dichiarato di praticare sesso anale: un dato puntale ed importante dal momento in cui trasmette una sempre più corroborata conoscenza della sessualità, del proprio corpo e dei così granitici pregiudizi istituitisi nel decorrere del tempo.

Quando la paura della penetrazione diventa fobia

Seguendo una linea molto generica di pensiero e, senza quindi addentrarsi in una digressione più squisitamente psicologica, è possibile affermare che una persona che soffre di fobie sessuali può sperimentare un significativo timore della penetrazione, del rapporto anale, dell’osservazione degli organi genitali ed anche di comportamenti come il baciarsi e/o l’accarezzarsi.

Non è scontato che una persona gradisca essere la protagonista di alcune attenzioni romantiche e/o sessuali: un bacio può suscitare sì emozioni ma anche sensazioni considerevolmente erotiche tale per cui una persona possa esserne turbata al punto di considerarla una fobia.

Ma quando è possibile parlare di fobia sessuale?

Anzitutto fra le cause di una fobia è sicuramente possibile identificare una rigida e severa educazione all’interno della quale il sesso è visto come tabù. Inoltre, è plausibile che fra le cause vi sia un trauma: esso può essere stato causato da un’esperienza infantile traumatica o solo traumatica a causa, ad esempio, di notevoli dimensioni dell’organo gentile maschile. A volte il disagio di avere peni piccoli può rilevarsi una fortuna quando una ragazza è curiosa di sperimentale sesso dal lato b.

Si può parlare di fobia nel momento in cui non vi è consapevolezza e la stimolazione temuta permane nell’assetto inconscio della psiche: in tal senso, il timore ad esempio di abbandonarsi e quindi di smarrire se stessi agisce e si manifesta in molteplici situazioni e comportamenti di una persona me senza che ella ne sia cosciente.

Abbandonare un assetto fobico è possibile attraverso, ad esempio, l’attribuzione della reale motivazione del timore alla stimolazione temuta e scatenante.

resistenza

Come controllare la resistenza di un preservativo

Il preservativo è uno strumento molto importante per avere rapporti sessuali protetti e per non avere anche gravidanze indesiderate. Ormai il suo utilizzo è largamente diffuso, soprattutto tra gli adolescenti e non è più oggetto di tabù; tuttavia bisogna conoscere alcuni dettagli che non vanno sottovalutati per poter fruire al meglio del condom. Scopriamo come controllarne la resistenza, la scadenza, e altri particolari per rendere il sesso ancora più sicuro e piacevole.

Come capire se un preservativo è resistente

Sono diversi i fattori che consentono di capire quella che è la resistenza di un preservativo. Da tenere in alta considerazione, in fase di acquisto, sono la qualità del materiale, il marchio, il processo di produzione, i controlli che ne attestano l’affidabilità.

Il preservativo per essere resistente deve risultare conforme alle normative EN ISO, e fra i marchi più sicuri vi sono Durex, Skyn Elite, Lelo Hex, tutti prodotti secondo i più elevati standard di sicurezza, in quanto presenti nelle prime posizioni mondiali, secondo tutti i test di resistenza. Diffidate quindi dei profilattici cinesi a basso costo in vendita sul web, che magari offrono confezioni contenenti quantità esagerate di condom a poco prezzo. E’ stato dimostrato che sovrapporre tanti preservativi uno sull’altro, come accade in questi grandi pacchi “risparmio” può inficiare sulla loro resistenza e aumentare i rischi legati all’usura.

Anche la data di scadenza del preservativo incide nella resistenza e bisogna sempre controllarla prima di usarlo. Visto che verificare se non è stata superata la data di scadenza, poco prima di iniziare l’atto sessuale, magari quando si è già nudi, può risultare molto imbarazzante, sarebbe meglio farlo nel nostro tempo libero e a “mente fredda”. Questo tipo di test è molto importante, Infatti se si usa un profilattico oltre la data riportata sulla confezione potrebbe risultare talmente asciutto al punto che, durante lo sfregamento sulle pareti vaginali o anali, potrebbe rompersi.

Un profilattico in perfette condizioni garantisce maggiore durata. Ed è altrettanto vero che un preservativo che dura di più assicura un rapporto più soddisfacente e aiuta anche chi soffre di eiaculazione rapida. Lo spessore dei condom, soprattutto in quelli ritardanti, consente un contatto meno diretto con la vulva e quindi offre la possibilità di controllare meglio l’amplesso.

Proporzione tra pene e preservativo

Per poter assolvere egregiamente al suo compito il preservativo deve essere della giusta misura. Se risultasse troppo stretto si potrebbe infatti rompere, mentre se fosse eccessivamente largo, si sfilerebbe dal prepuzio ed impedirebbe di portare a termine il rapporto sessuale con soddisfazione.

Come trovare il preservativo della giusta misura?

Prima di tutto è bene specificare che esistono preservativi di varie lunghezze, in grado di soddisfare numerose tipologie di clienti: dai micropeni ai superdotati. L’aspetto importante sta nello scegliere quello adatto alla grandezza del nostro fallo, senza peccare di presunzione, perchè un prodotto che assolva al suo dovere è un articolo che “calza a pennello” sul nostro…pennello!!

Per misurare il pene in maniera corretta bisogna prendere come punto di riferimento la circonferenza quando questo è in erezione. La misura deve essere presa a metà dell’organo per essere corretta. Dopo aver preso la misura è facile trovare il preservativo giusto per il proprio pene.

Come controllare un preservativo

E’ importante diffidare di scatole manomesse al momento dell’acquisto, ma anche quando non sembra esserci nessun problema esterno, è preferibile controllare che il preservativo sia intatto, prima di utilizzarlo, visto che potrebbero essere presenti dei segni pronti a dirci che qualcosa non va. Si dovrebbe iniziare questa operazione, controllando da subito l’involucro in alluminio, che non dovrà presentare lacerazioni o buchi di alcun tipo.

Se vi sono fori o strappi il preservativo va buttato senza rimpianti, anche perché il liquido lubrificante potrebbe essersi disperso e potrebbe rompersi durante l’utilizzo e causare inconvenienti ben maggiori, come gravidanze inattese.

Per accertarsi che il preservativo sia ben lubrificato schiacciare leggermente l’involucro e se lo si sente scorrere o spostare allora vuol dire che è ben lubrificato, altrimenti cestinare subito, senza pensare al costo che avete sostenuto. Un preservativo deve risultare in condizioni perfette non solo al tatto, dovrà apparire senza perdite di colore o ingiallimenti anomali, altrimenti risulterà inutilizzabile o decisamente pericoloso, in quanto incapace di svolgere la sua funzione protettiva.

Precauzioni per conservarli per più tempo

Non sempre si tratta di difetti di fabbrica. Spesso siamo noi che per colpa di cattive abitudini o carenza informativa possiamo rovinare i pacchi di profilattici. Bisognerà quindi osservare delle precauzioni in modo tale da conservare i preservativi a lungo e in ottimo stato. Per cominciare, ci sono alcune cose che non si devono fare, come:

  • Evitare di esporli al sole o a fonti dirette di calore

Non mettere mai i preservativi dentro il cruscotto della vettura o della moto, soprattutto quando fa caldo, e bisogna stare attenti a non lasciarli ad alte temperature perché possono deteriorarsi o persino creare degli incendi.

  • Evitare di metterli in luoghi umidi

Mai mettere i preservativi in luoghi umidi, potrebbero bagnarsi e logorarsi, e quindi perdere resistenza ed efficacia, aderendo eccessivamente alla confezione e logorando le proprie superfici.

  • Non metterli nel freezer o in frigo

Non va bene neanche conservare i preservativi in freezer, se si congelano o sono freddi si rovinano e perdono l’effetto profilattico. Si tratta di un’azione che spesso vediamo fare dai protagonisti di alcuni film, a conferma di come il cinema a volte possa essere altamente diseducativo per gli adolescenti.

  • Non metterli nel portafogli o nella tasca dietro

Evitare anche di metterli in entrambi i posti perché si schiacciano e possono anche forarsi, divenendo anche in questo caso sono inservibili.

In quali luoghi conservare i preservativi

I posti da privilegiare per conservare in perfetto stato i preservativi sono quelli freschi, ma asciutti, come ad esempio nella borsa, nell’armadio, nel cassetto della scrivania, nel taschino interno di una giacca oppure in un apposito porta preservativo.

E’ importante controllare, nel caso si decida di mettere il preservativo nel cassetto della scrivania, oppure nella borsa, che non sia soggetto a sfregamenti oppure che non sia a contatto con forbicine, puntine o coltellini che ne possano danneggiare le pareti esterne.

Tenendo presente che molti adolescenti non vogliono far sapere ai propri genitori delle loro abitudini sessuali, è giusto anche suggerire alcuni spazi in cui poter conservare bene questi oggetti e allo stesso tempo nasconderli bene. Alcuni di questi luoghi risultano impensabili, ma allo stesso tempo molto utili, perchè difficili da scovare. Ecco quali sono:

  • Barattoli da cucina – messi dentro un barattolo si nascondono agli occhi degli altri e nessuno penserebbe mai che un oggetto del genere possa contenere dei preservativi. Scegliere preferibilmente un contenitore che viene usato meno, che magari è stato messo da parte perché in disuso.
  • Libri vecchi – Ottimo nascondiglio sono anche i libri, specialmente quelli d’epoca, che difficilmente vengono sfogliati per essere letti. Riposti all’interno sono al sicuro, basta però ricordarsi in quale sono stati nascosti per poi riprenderli al momento dell’utilizzo.
  • Indumenti poco usati – ci sono tanti capi di abbigliamento che si tengono nell’armadio senza essere mai indossati, quindi quale miglior nascondiglio di questo per riporre i preservativi e tenerli lontani da occhi indiscreti? Visto che si tratta di indumenti magari passati di moda possono stare al sicuro per tutto il tempo desiderato. Occhio solo alla temperatura, assicurarsi che il capo sia al fresco e in un luogo asciutto.

Qualunque sia il luogo scelto per conservare o nascondere i preservativi tenere sempre in considerazione che la temperatura ideale deve essere compresa tra i 5 e i 25 gradi celsius.

Cosa evitare

Ci sono delle cose che devono assolutamente evitate quando si usano dei preservativi o il rischio di danneggiarli irrimediabilmente potrebbe aumentare in maniera esponenziale. Ecco quali sono:

  • Non devono essere riutilizzati – ogni preservativo va usato solo una volta e per il prossimo rapporto, anche se a breve distanza di tempo, ne occorre sempre un altro. A differenza di quello che pensano dei ragazzi un po’ tirchi..i profilattici sono dei beni monouso. Non facciamo ambientalismo da bar, sulle gravidanze inaspettate non si scherza.
  • Non lasciarli in auto – sotto il sole il pericolo che si rovinano del tutto è molto alto.
  • Evitare sfregamenti e frizioni – Non vanno mai tenuti nel portafogli o nella tasca dei pantaloni, a meno che non si abbia la certezza di utilizzarli dopo qualche ora
  • Non stenderli prima di metterli – non devono mai essere srotolati e allungati, ma vanno inseriti direttamente sul pene eretto
  • Evitare di far entrare aria – se vi entra aria, il rischio è che non si stenda bene sul pene e non calzando come dovrebbe, potrebbe scoppiare durante l’azione sessuale.
  • Cercate di non farveli prestare -non saprete mai se il vostro amico ha avuto la stessa vostra cura nel proteggerli e non farli rovinare.

Cosa fare se si rompe un preservativo

Cosa fare se il profilattico si rompe? Beh, in situazioni del genere bisogna correre subito ai ripari. Per prima cosa, per evitare una eventuale gravidanza la soluzione immediata è quella di assumere la pillola del giorno dopo.

Bisogna agire subito per evitare di rimanere incinte, in quanto l’efficacia massima di questa pillola si ha entro le prime 24 ore. Per le minorenni occorre obbligatoriamente la prescrizione medica, mentre per le maggiorenni e per chi ha superato i 18 anni di età non ce n’è bisogno.

Un altro rischio che si può correre quando si rompe un profilattico è il contagio da malattie sessualmente trasmissibili. Per accertarne la presenza bisogna sottoporsi a tutte le analisi necessarie per individuare eventuali malattie. Non sottovalutare questo rischio e ricordare invece che se vengono curate fin dall’inizio possono essere tenute a bada e consentire di vivere una vita normale.

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Come si impara a farlo: buoni e cattivi maestri dell’amore

Chi può insegnare a fare l’amore -i maestri e i cattivi maestri dell’amore
Fare bene l’amore migliora l’appagamento e la soddisfazione sessuale di entrambi i partner. Imparare a far bene l’atto sessuale può richiedere tempo e ovviamente l’esperienza aiuta a progredire dal punto di vista tecnico e della durata, ma quando si è alla prima esperienza si è spesso spinti ad affidarsi a qualcuno per avere dei consigli o degli insegnamenti veri e propri. Ma chi può insegnare a fare l’amore? Chi sono i maestri e i cattivi maestri? Scopriamolo di seguito.


Tanti maestri per imparare a fare l’amore


Ci sono tanti modi per imparare a fare l’amore, alcuni più validi, altri meno validi, e insegnanti più o meno adatti per iniziare questa esperienza al meglio. I primi consigli, in questo senso, possono venire anche dalla famiglia, magari dal padre, che si sente in dovere di dare una mano al figlio riguardo il sesso, soprattutto in caso di primo figlio maschio. Ovviamente deve essere una persona con una mentalità aperta, in grado di comprendere le problematiche che può attraversare un giovane alle sue prime esperienze sessuali, altrimenti questo approccio potrebbe risultare fallimentare perchè vissuta dal ragazzo come una pratica autoritaria.


Anche il fratello maggiore può essere una spalla per avere suggerimenti e consigli, e può insegnare all’altro come approcciarsi per avere un rapporto sessuale, così da sentirsi a proprio agio. Certe volte i suoi consigli saranno percepiti più come un tentativo di ribadire la sua superiorità che un modo sincero di aiutare il proprio fratellino un po’ impacciato e inesperto, ma ad ogni modo sono molti gli adolescenti che imparano l’arte dell’amore “in famiglia”.


Un’altra situazione, che sicuramente capita anche spesso, può essere quella di iniziare i primi rapporti con una compagna di classe, magari anche bruttina, però essendosela passata un po’ tutti, potrebbe avere il giusto “know how” per insegnare come si fa bene l’amore.
Oppure, in ultima analisi, si potrebbe scegliere di andare con la prostituta della zona, come tanti nonni hanno fatto quando erano giovani, oppure seguendo le orme di compagni e amici di fiducia che hanno scelto questa soluzione per imparare a fare l’amore, stando sempre molto attenti a difendersi dalla trasmissione di eventuali malattie veneree.


C’è anche chi sceglie di non parlare con nessuno e quindi per imparare le tecniche del sesso preferisce guardare i film porno, oppure masturbarsi e avere maggiore consapevolezza dell’eiaculazione. In entrambi i casi le soluzioni non si rivelano risolutive, per motivi molto semplici. Nel caso dei film hard non sono affatto la scelta migliore per diventare dei maghi nel fare l’amore in quanto danno un’idea distorta del sesso e non fanno altro che diseducare le giovani generazioni, veicolando contenuti machisti e un’idea violenta e stereotipata del sesso.


Nel caso della masturbazione, anche se può essere di aiuto per conoscere i propri limiti e le proprie reazioni, non fornisce l’insegnamento giusto su come comportarsi quando ci si trova di fronte ad una donna. Le due situazioni sono infatti ben diverse e non vanno confuse, perchè quando si ha davanti la persona con cui fare all’amore le forti emozioni possono giocare un brutto scherzo e irrigidire del tutto un giovincello che credeva di avere una totale padronanza sul coito, soltanto perchè fino a quel momento si era “allenato” attraverso la mastuzione.
Come è ben chiaro, non tutti gli insegnamenti sono validi e bisogna scegliere la persona giusta per sapere come iniziare a fare l’amore e vivere questa esperienza senza shock e senza traumi.


Altre opzioni da cui trarre insegnamento per avvicinarsi al sesso in modo naturale
Oggi la concezione sulla sessualità è decisamente migliorata rispetto al passato, e prevale il pensiero che una sana sessualità sia alla base della serenità sessuale. Per evitare luoghi comuni e pregiudizi sul sesso esistono tantissimi libri scritti apposta per insegnare a fare l’amore e approcciarsi a questa esperienza in maniera positiva.


I libri specializzati possono essere considerati quindi dei veri e propri maestri, in grado di fornire tutte le informazioni giuste per percepire il sesso con una visione migliore e superare l’ansia e l’imbarazzo che spesso sono alla base delle prime esperienze sessuali.


Alcuni testi utili sono ad esempio:


Percorsi di educazione affettiva e sessuale per preadolescenti“.


libro percorsi di educazione affettiva e sessuale


Il progetto «W L’Amore»”, che tratta l’approccio sessuale nell’adolescenza, e “Il sesso è amore: Vivere l’eros senza sensi di colpa”, di Raffaele Morelli,


libro il sesso è l'amore

o ancora il “Manuale del Sesso: per Lui e per Lei, senza taboo”.


manuale del sesso illuminato

Scoprire attraverso la lettura di esperti del sesso come comportarsi e cosa fare per rendere questa esperienza positiva è un ottimo modo per dare una risposta a qualsiasi dubbio ed evitare di prendere come insegnamenti luoghi comuni errati e non educativi.


Anche l’andrologo può aiutare a liberarsi di certi tabù e insegnare a vivere al meglio le esperienze sessuali. L’andrologo adolescenziale è un professionista specializzato nel trattamento e nella prevenzione delle patologie che riguardano la sfera sessuale dell’uomo e con le sedute e rimedi naturali può fare molto per iniziare la persona verso una vita sessuale più serena.


La prima volta può essere un’esperienza traumatica?


Vivere la prima esperienza sessuale in modo negativo può avere ripercussioni nel futuro di una persona e può comportare veri e propri traumi, sviluppando anche disagi e diffidenze. Anche per l’uomo che si appresta a fare l’amore per la prima volta con una donna che ha il ciclo ci possono essere delle conseguenze negative nel futuro. La prima volta dell’uomo con un partner in fase di ovulazione può essere vissuta al di sotto delle proprie aspettative e potrebbe generare delusione, sino a degenerare in E.P., ovvero in eiaculazione precoce, e precludere i rapporti futuri e la qualità di un buon atto sessuale.


Tuttavia, non bisogna pensare che tutte le volte successive si svolgano allo stesso modo, e bisogna tenere in considerazione che la mancanza di esperienza incide molto. E’ quindi fondamentale vedere questa prima volta come un inizio, che apre la porta della sessualità, un meraviglioso mondo tutto da esplorare. Capita così che pian pianino si impara a conoscere la partner, nel caso sia sempre la stessa, ma anche se non lo è si imparerà comunque a fare tesoro dell’esperienza precedente e quindi a migliorare la propria prestazione a letto in futuro.


E’ abbastanza comune che un pischelletto che non sapeva letteralelmente dove infilare quel “cosino” la prima volta, diventi un vero macho a distanza di qualche anno. Occorre quindi osare e cercare di non perdere le occasioni che ci presenterà la vita per fare l’amore, che rappresenta sempre la migliore palestra di vita per chi voglia diventare bravo con le donne.
Certo, contano molto anche le informazioni che si possono apprende tramite i “maestri” a cui si può fare riferimento, ma conta soprattutto quante volte si fa l’amore per avere più esperienza.

All’inizio è consigliato farlo spesso, anche più volte a settimana, poi si acquisisce in genere la padronanza delle emozioni e si impara anche ad attendere prima di arrivare al clou, e quindi soddisfare al meglio anche la donna, che apprezzerà l’esperienza al punto da riferirlo alle amichette. Questo innescherà un meccanismo virtuoso attraverso il quale saranno spesso le amiche a contattarvi, non facendovi mancare le opportunità per dimostrare la vostra competenza da casanova.


Attenzione, però a concentrare la nostra visione in maniera eccessivamente maschilista. Le donne non hanno tutte necessariamente bisogno di un uomo per godere ed essere felici, visto che anche il sesso lesbico è molto soddisfacente e addirittura dalla scienza arriva la conferma che quello tra donne è molto più gratificante di quello tra donne e uomini. Da alcune ricerche è emerso infatti che il sesso fra lesbiche è un elisir di benessere psico-fisico, che aumenta l’autostima e migliora la vita di chi lo pratica, molto più di quello eterosessuale.


A volte, proprio dalla mancata soddisfazione che le donne vivono con gli uomini, vengono stimolate a vivere l’esperienza lesbica, che viene descritta come sconvolgente e terribilmente appagante. Pare anche che fra le coppie lesbiche non vi siano quasi mai problemi di intesa sessuale, come accade invece accade alla maggior parte delle coppie eterosessuali, spesso condizionate da uomini poco allenati che vengono subito e da donne tristi, perchè non raggiungono mai l’orgasmo.


I tempi giusti dell’amore


Ci sono tempi giusti per l’amore? In realtà non ci sono tempi che regolano la durata di un rapporto, tuttavia sono molto importanti i preliminari, fondamentali prima di giungere all’atto sessuale vero e proprio. Ogni donna e ogni uomo ha delle zone erogene che se stimolate aumentano l’eccitazione e sono in grado di mandare in estasi entrambi i partner.
Nell’uomo le zone erogene per eccellenza sono i gomiti e i genitali, mentre nelle donne sono il seno e la vagina, ma vi sono anche altri punti che se stimolati assicurano piacere, come i lobi delle orecchie, la nuca, l’ombelico, tutti da stimolare anche con baci e carezze per far crescere il desiderio e l’eccitazione, per poi culminare nell’atto completo.


C’è invece chi ama il sesso veloce e va subito al sodo, pensando che tutto debba coincidere con la mera penetrazione. Tuttavia non tutte le donne gradiscono questo atteggiamento, perché considerato troppo sbrigativo e non in grado di creare l’intesa fisica e quindi generando una soddisfazione minore rispetto ad un rapporto passionale, in cui dedicarsi al partner, offrendo le giuste attenzioni e senza l’assillo delle lancette d’orologio, è visto come un segno di rispetto assai gradito.

donna divertita da vedere peni piccoli

Superare il disagio di avere peni piccoli

Peni piccoli

Peni piccoli: costantemente ci sono uomini che scrivono in rete “ce l’ho piccolo”, in alcuni casi si tratta di un complesso ma in altri si tratta proprio di micropenia.

Il micropene è un pene di dimensioni decisamente inferiori agli standard di normalità.

Si tratta di un fenomeno che ha cause spiegabili e non.

Le cause del pene piccolo

A determinarne la comparsa è in genere una carenza di testosterone nei primi anni di vita fino all’adolescenza. Alcune cause sono invece inspiegabili, si ipotizzano fattori ambientali

La causa principale rimane una scarsa produzione di testosterone. Alcuni studi hanno anche dimostrato che un numero consistente di uomini con micropene presenta delle mutazioni sul gene SRD5A2. Questo gene sintetizza un enzima particolare che in circostanze normali agisce sul testosterone e lo converte in diidrotestosterone, si tratta dell’ormone androgeno più potente dell’organismo, con un’attività che è 4-5 volte superiore a quella del testosterone. Se il gene non lavora bene vi è una minore produzione dell’ormone.

Un altro caso particolare è quello che insorge a causa di una mutazione genetica ai danni del cromosoma sessuale X. Gli uomini che ne sono portatori presentano un normale corredo di XY, ovvero i cromosomi sessuali, ma non sviluppano i caratteri sessuali tipici del maschio.

Infine abbiamo casi di deficienza di gonadotropine, causata da una stimolazione inadeguata dell’ipofisi anteriore. Le gonadotropine sono ormoni in grado di regolare l’attività delle gonadi, cioè gli organi riproduttivi che producono i gameti, un malfunzionamento comporta un minore sviluppo degli organi sessuali.

Dimensione dei peni piccoli

Parliamo di misure, sono queste che ossessionano gli uomini che vanno a scrivere su google

“ce l’ho piccolo”.

Per parlare di micropenia in un uomo adulto, il pene in erezione deve essere più corto di 7 centimetri (2,8 pollici) mentre la lunghezza media del pene, in erezione, di un uomo adulto sano è di circa 12,5 centimetri (5 pollici) o poco più mentre la lunghezza media a riposo è di 9- 9.5 cm.

E se parliamo di diametro? Normalmente la circonferenza media in erezione è di 10-10,5 cm.

A questo punto insorgono tante domande: è vero che i palestrati ce l’hanno piccolo? E’ vero che gli uomini grassi o quelli alti hanno un pene piccolo? C’è da dire che in realtà tutti questi fattori non influenzano la micropenia poiché l’interruzione di crescita del pene avviene in adolescenza se non proprio da bambini.

Un fattore invece che influisce è l’etnia.

Come l’etnia influisce sulle misure del pene

L’etnia è un fattore importante quando si parla di misure, vediamo la tabella

Classifica Nazione Pene medio (cm.)

1 Liberia 22

2 Saint Vincent e Grenadine 22

3 Guadalupa 21

4 Barbados 20,73

5 Senegal 20,71

6 Niger 20,32

7 Santa Lucia 20,3

8 Angola 20,2

9 Anguila 20,2

10 Guinea-Bissau 20,12

I dati sono stati raccolti attraverso diverse fonti e studi. Se calcoliamo la dimensione media del pene di tutti i 211 Stati e Paesi presenti al tavolo avremo una lunghezza media di 15,75 centimetri, confermando ancora una volta che la dimensione media di un pene eretto nel mondo è tra i 13 ei 16 centimetri.

Vediamo la tabella delle medie dei continenti.

Classifica Continente Pene medio (cm.)

1 Africa 16,92

2 America del Sud 16,32

3 America del Nord 15,71

4 Europa 15,64

5 Oceania 15,01

6 Asia 13,73

Ma la situazione in Italia com’è?

La lunghezza media è di 9,16 cm di lunghezza, e 9,13 di circonferenza, quando l’organo è flaccido, e 13,12 cm di lunghezza, per 11,66 di circonferenza, in erezione. Solo 5 uomini su 100 hanno genitali più lunghi di 16 cm, e solo 5 su 100 hanno un pene più corto di 10 cm.

george eah

Ce l’ho piccolo: disagi psicologi

Un pene piccolo generalmente comporta nell’uomo disagio. Gli aspetti di difficoltà pratica sono: può rendere difficoltosa la minzione, può pregiudicare la vita sessuale, può compromettere la fertilità.

Tutto questo comporta che c’è un notevole rischio di depressione. Sono molti infatti gli uomini con micropene che entrano in fase depressiva e tentano addirittura il suicidio.

Si tratta di un lato, quello psicologico, assolutamente da non sottovalutare.

Gli uomini che non subentrano in stato depressivo possono tentare una via di fuga puntando sul feticismo, ci sono diverse testimonianze di uomini con micropene che cercano mistress, o tentare il porno.

Cosa si deve fare in questo caso? Rivolgersi ad un andrologo e ad uno psicologo.

Il primo andrà ad occuparsi delle terapie e degli interventi mirati mentre il secondo andrà ad occuparsi della sfera emotiva.

Un altro punto su cui lavorare è il contatto con i coetanei o con gli altri maschi, i casi più conclamati sono le docce comuni. Il consiglio è di fare la doccia con un costume addosso per non sentirsi troppo in imbarazzo.

Generalmente quest’imbarazzo si vive anche nell’adolescenza, gli adolescenti si masturbano e confrontano le dimensioni, sovente è così che si accorgono di avere un pene piccolo ma c’è da dire che nella maggior parte dei casi è un semplice ritardo nello sviluppo.

La questione dei preservativi e del pene piccolo

Fra i problemi da gestire c’è quello del profilattico, come si fa? Esistono profilattici extra small e profilattici su misura adatti a soddisfare tutte le dimensioni. Dove leggi le misure del preservativo? Non tutti sanno che le misure del profilattico sono riportate sulle confezioni (solitamente sul retro). E’ imbarazzante acquistarli?

No, ci sono le macchinette e c’è internet.

Cosa pensano le donne di un uomo che ce l’ha piccolo?

Ecco l’argomento che sta a cuore agli uomini con micropene:

come reagiscono le donne?

Ci sono due linee di pensiero: quelle che “assolutamente no, le dimensioni contano eccome” e quelle che non smaniano per i super dotati.

Ma generalmente cosa succede? Le donne che scoprono un micropene e non vengono preparate possono non prenderla bene, alcune fanno domande imbarazzanti (perché è così piccolo?), altre arrivano perfino a deridere il partner.

Cosa avviene in coppia? Alcune mogli sono arrivate a chiedere il divorzio o a tradire il partner, alcune mogli si sentono insoddisfatte, addirittura offese, e non vogliono sentir dire che “se lo ami le misure non contano”. Tutte le donne hanno un parere negativo? Fortunatamente no, ci sono donne a cui le dimensioni non interessano realmente

E le ragazze inesperte?

Oggi con internet è diverso, qualsiasi ragazza può accedere alle informazioni e farsi un’idea per capire se il compagno ha una misura normale o sottodimensionata del fallo.

Parliamo di sesso, quali sono le difficoltà sul lato pratico? La difficoltà principale è che il pene tende a scivolare fuori quindi ci vogliono posizioni ad hoc e un po’ di esperienza da parte di lei. Ricordiamo però che la penetrazione non è tutto è che l’orgasmo può essere raggiunto in vari modi. L’uomo con micropene può aiutarsi con le dita e può praticare più facilmente l’anal senza causare dolore alla partner.

Quali sono le posizioni consigliate?

La montagna magica, la farfalla, la grande X ovvero la penetrazione capovolta con la donna che si stende sull’uomo con il viso rivolto verso i piedi.

E il sesso orale?

Decisamente in questo caso la donna esercita un minore sforzo dei muscoli masticatori e la fellatio risulta più agevole con grande piacere dell’uomo.

In definitiva il consiglio è quello di parlare sinceramente ed apertamente con la partner, evitare di buttarla sulla simpatia etc perché non funziona. Essere schietti e sinceri causa meno delusioni, per entrambi.

uomo che si vergogna

Perché ci si vergogna in farmacia?

Può sembrare una cosa strana, eppure ancora oggi nonostante le nuove generazioni sembrino più disinibite, alcune ricerche hanno dimostrato che a seconda delle richieste da fare ci si vergogna molto quando si è all’interno della farmacia. Nel nostro articolo faremo un viaggio all’interno delle situazioni più comuni che portano a fare determinate richieste in farmacia, osservando tutte le varie problematiche che si possono incontrare e analizzando la cosa da diversi punti di vista.

Le situazioni più imbarazzanti
Il fattore psicologico che influisce sul disagio
E’davvero il trattamento vincente?
Trucchi per vergognarsi meno

I problemi più imbarazzanti che ci conducono in farmacia

Ci sono delle situazioni in cui ci si deve recare all’interno di un negozio farmaceutico e che ci portano a fare delle richieste un po’ particolari, le quali spesso portano le persone a provare vergogna. Pensiamo alle purghe, ai clisteri o anche doversi rivolgere al farmacista per chiedere dei pannoloni, il che fa subito immaginare al titolare della farmacia che soffriamo di incontinenza. Questo può provocare imbarazzo, quindi si è in difficoltà nel porre un quesito del genere.

La richiesta che però fa vergognare di più è quella legata alle creme o ai trattamenti legati alle emorroidi, a cui seguono rimedi per sopperire a problemi più scabrosi come purghe e clisteri. Tra le richieste che mettono più a disagio i clienti di una farmacia vi sono anche quelle che riguardano i problemi di incontinenza, come quella di pannoloni per assorbire la pipì. Se si parla di sesso o di sedere è facile arrossire..

Non a caso un altro motivo per il quale ci si possa rivolgere al farmacista è qualcosa che sia legato alla sfera sessuale come gli anticoncezionali o liquidi lubrificanti, oppure creme dedicate ad arrossamenti nelle zone intime dovute ad esempio a pratiche sessuali che possono creare problemi sia all’uomo che alla donna. Rivolgersi al farmacista con una richiesta mirata è come se dicessimo a chi abbiamo di fronte esattamente quello che abbiamo fatto, e questo porta spesso a provare vergogna.

Per le ragazze invece, parliamo non solo di quelle giovani ma anche quelle più grandi, è spesso un problema rivolgersi al farmacista per richiedere la pillola anticoncezionale, pur disponendo di regolare ricetta, oppure a richiedere test di gravidanza. Quando non riescono ad affrontare la vergogna mandano un’amica o una parente a prenderle per loro conto. In realtà è bene sapere che non ci si deve fare alcun problema, in quanto si tratta di una cosa più che normale.

Uno degli aspetti particolari che caratterizzano l’acquisto di prodotti particolari all’interno della farmacia, è come il problema agisca in maniera decisa sul fattore psicologico. La difficoltà nel chiedere determinate cose porta alcune ragazze a vergognarsi addirittura del fatto di non avere lo smalto quando fanno acquisti. La reazione è quella di far di tutto per nascondere le mani quando sono di fronte alla cassa.

Il fattore psicologico in farmacia: è più forte negli uomini o nelle donne?

Una delle cose su cui vogliamo porre l’attenzione è se ad essere in difficoltà in farmacia sono più gli uomini o le donne. Sia gli uni che le altre, sembra quasi che al momento di fare una richiesta che è del tutto naturale stiano commettendo qualcosa di brutto. In realtà ci si reca in farmacia per qualcosa che rappresenta un’esigenza e che è lecito chiedere, qualsiasi sia la richiesta che si va a fare.

Sembra che sia l’uomo quello a pensare più spesso “mi vergogno”, ma la motivazione potrebbe essere quella legata alla maggioranza di cose che spetta all’uomo comprare rispetto alla donna. Alla fine, se si escludono le cose comuni come ad esempio i pannoloni o i prodotti per le emorroidi, le donne in genere si rivolgono alla farmacia per la pillola e i test di gravidanza. L’uomo invece può presentarsi per problemi legati all’erezione, per acquistare gli anticoncezionali, lubrificanti e prodotti che possono essere comunque legati alla sfera sessuale e che prevede sia l’uomo a presentarsi in farmacia.

Per fare un esempio che possa far capire la sensazione psicologica che un uomo prova quando si reca in farmacia, possiamo dire che sia come quando si va in piscina e si teme che tutti ci guardino il costume o il pantaloncino perché le dimensioni dell’organo genitale sono piccole.

E gli antichi che cosa penserebbero ?

Ci sono stati nel tempo anche molti filosofi famosi che hanno parlato della vergogna. Pensiamo a Sartre che ha fatto una riflessione sulla vergogna molto nota, nella quale ci spiega che essa sia la “coscienza non posizionale di sé come vergogna” e di come la stessa sia accessibile alla riflessione. Andando ancora più indietro nel tempo, come non citare la vergogna e la coscienza di sé, argomento che si trova all’interno del Simposio di Platone.

Gli anticoncezionali: età e taboo che non esiste

Il fatto di non sentirsi tranquilli quando si recano in farmacia, per i ragazzi è dovuto ad un taboo secolare, basato su logiche assurde, che prende forma in una vera e propria leggenda metropolitana. A causa di questo, spesso si verifica il singolare caso di vedere più fila alle macchinette che erogano preservativi che al banco interno della farmacia. Il problema del banco è forte tra i ragazzi, ma non solo per quanto riguarda i preservativi, pensiamo ai giovani che soffrono di calvizie precoce e in farmacia non vanno di persona, ma mandano la mamma.

C’è un’età per la quale sia più frequente il timore del farmacista nelle proprie richieste? In realtà no, anche se in merito a particolari tipi di acquisto le difficoltà riguardano soprattutto gli adolescenti. I ragazzi di oggi hanno il vantaggio di poter acquistare online, e questo ha risolto molte problematiche, ma ci sono momenti in cui si deve andare per forza. Una recente ricerca ha dimostrato che la fascia di età ad avere disagio maggiore è quella tra i 13 e i 14 anni.

Le soluzioni per ovviare al problema come abbiamo visto sono il web e le macchinette che stanno sulla strada. Ma se i ragazzi sono quelli più a disagio, non significa che anche gli adulti di fronte all’acquisto dei condom siano cuor di leone. Infatti, sono molti gli adulti che scelgono di andare nelle farmacie di altri quartieri per non essere riconosciuti da qualcuno, oppure lasciano passare prima le persone dietro alla fila per andare con l’acquisto quando sono sole.

Uno dei rimedi molto comuni è quello di scrivere quello che ci serve su un foglietto e chiedere al farmacista di darci i farmaci scritti sopra. Il farmacista legge e mette nel sacchetto la roba senza dare nell’occhio agli altri clienti. Un ultimo aspetto è quello di andare insieme ad un amico, spesso si pensa che andare in due è come se si dividesse la vergogna.

Trucchi per vergognarsi meno

Una delle pratiche utilizzate da molte persone è quella di andare nella farmacia ad un’ora che sanno essere meno frequentata, per questo ci sono molti che prediligono quelle con servizio notturno, perché non c’è contatto diretto con la persona dietro al vetro ed è un momento della giornata in cui in giro non c’è quasi nessuno.

Anche le macchinette esterne che funzionano 24 ore su 24 sono maggiormente utilizzate la notte, questo perché è più semplice non essere notati dai passanti, a patto che non ci si abbia problemi con la lettura delle banconote e qualcuno nel frattempo si sia messo in fila dietro di noi..

Uno degli aspetti che spinge le persone ad acquistare tali prodotti alle macchinette piuttosto che in farmacia è dato dalle tante misure dei preservativi. Si tratta di una preoccupazione che non tange tanto chi necessita di comprare un pacchetto di condom XXL, generalmente orgoglioso della dimensione, ma piuttosto coloro che necessitano di misure più piccole, a causa di un pene sottodimensionato.

L’aspetto dei costi è l’ultimo su cui vogliamo porre l’attenzione quando un ragazzo è intenzionato a risparmiare sull’acquisto dei preservativi. Una domanda che spesso ci si pone è se il prezzo dei preservativi varia tra la farmacia e il distributore esterno. In realtà no, a parità di prodotto il costo è lo stesso, visto che si tratta a tutti gli effetti del medesimo prodotto in vendita all’interno della farmacia.
La differenza principali sta nel fatto che spesso nei distributori si trovano formati diversi che magari all’interno della farmacia non vengono esposti. Anche il costo dei preservativi nei tabacchini è allineato con quello delle farmacie, a differenza di quello dei supermercati dove è possibile acquistare anticoncezionali a prezzi più economici, a scapito però di una minore scelta di marche e dimensioni.

misure dei preservativi

I cm delle misure dei preservativi

Superdotati o no, utilizzare un condom della misura idonea garantisce numerosi vantaggi.

Il preservativo ad oggi è l’unico metodo anticoncezionale valido a garantire estrema protezione dalle malattie sessualmente trasmettibili, così come da gravidanze indesiderate. In pochi sanno però che oltre ad imparare ad usarlo correttamente, è necessario scegliere la misura giusta.

Per non incorrere in spiacevoli incidenti ma soprattutto per non sentirsi a disagio, è importante scegliere la giusta taglia del profilattico in base alla misura del proprio pene.

In Italia e nel mondo esistono preservativi di ogni tipologia, i ritardanti, gli stimolanti, gli aromatizzati ma soprattutto varie misure che vanno dalla taglia XS alla XXL, a seconda della circonferenza e della lunghezza del pene.

Come misurare correttamente il pene e scegliere la misura del preservativo

Per ottenere la giusta misurazione è necessario focalizzarsi sulla base, ovvero il punto più largo del pene in modo tale da prendere la misura corretta della sua circonferenza. Mentre per ottenere la misura della lunghezza, si potrà calcolare solo con il pene in erezione partendo ugualmente dalla base.

Solo tramite queste misurazioni si potrà acquistare il condom più adatto alle proprie proporzioni. La misura ad hoc viene indicata sul preservativo come larghezza nominale, ovvero la misura della base del condom che corrisponde ad una taglia che varia dalla XS alla XXL.

Spesso nonostante la lunghezza del preservativo sia esatta, il condom potrebbe stringere di larghezza in base alla misura della circonferenza del pene creando non poche difficoltà e compromettendo la passionalità del momento. Il preservativo corretto deve essere assolutamente comodo, anche nel diametro e non deve in alcun modo stringere ma nemmeno scivolare via dal pene.

Solo dopo aver misurato il proprio pene in lunghezza e in base alla circonferenza è possibile scegliere il preservativo della misura giusta. Su internet esistono guide e tabelle che possono aiutarci a misurare il pene, e a capire quali siano le misure dei condom presenti in commercio.

La misura standard è quella maggiormente venduta, ovvero la misura M che resta la più comune e che interessa i peni dalla circonferenza compresa tra 105 e 120 millimetri, e profilattici con una larghezza nominale tra 52 e 54 millimetri.

La colorazione del preservativo non indica in alcun modo una specifica dimensione, possono essere semplicemente colorati, trasparenti o anche aromatizzati ma devono essere scelti in base alla misura del proprio pene.

I preservativi devono adattarsi ad ogni conformazione fisica senza arrecare alcun fastidio o pericolosità durante l’atto sessuale. Il preservativo deve essere comodo, senza stringere eccessivamente o scivolare via pericolosamente. Tutti i condom quindi devono necessariamente essere venduti in diverse misure, dato che i peni sono diversi tra loro.

Facile accorgersi dell’esistenza di falli delle dimensioni normali, peni molto piccoli, o particolarmente importanti semplicemente guardandosi sotto la doccia o vedendo un film pornografico dove gli attori sono super dotati. Con la particolarità però che i film porno sono di cattivo esempio dato che tendono a non utilizzare profilattici durante le riprese del film.

Spesso l’acquisto di un condom risulta particolarmente imbarazzante soprattutto nella giovane età. È facile però trovare dei preservativi in diversi distributori automatici per evitare di andare in farmacia e doversi sentire in imbarazzo. Nei distributori però solitamente si possono trovare le misure più comuni, ovvero la taglia M mentre per chi ha misure differenti diventa indispensabile recarsi in farmacia, e doversi interfacciare col farmacista.

Sicuramente le marche di preservativi sicure, garantite e più famose sono i Control e i Durex, entrambi presentano una vasta gamma di condom che differiscono per tipologia e taglia, ma entrambi hanno una larghezza che oscilla tra 52 e 57, mentre a differenza dei Control dove hanno una lunghezza massima di 190 mm, alcuni modelli Durex presentano una lunghezza fino a 215 mm.

Un pene con una circonferenza di 135 e 150 millimetri presenta una larghezza nominale di 56 e 60 per un condom XL. Mentre il preservativo XXL con larghezza nominale tra 60 e 64 millimetri, il pene ha una misura di 150 e 170 millimetri di circonferenza, ma la misura massima del preservativo è la XXXL con una circonferenza del pene di 14-15 cm e una larghezza nominale di 69 mm.

I preservativi di dimensioni più grandi presentano le stesse caratteristiche dei preservativi standard, non risultano assolutamente più spessi in quanto potrebbero compromettere la sensibilità spegnendo la passione durante l’atto sessuale.

Secondo varie classifiche ad essere super dotati sarebbero gli abitanti del Sud America che acquistano condom XL, mentre la misura small resta ai Paesi dell’Estremo Oriente, come la Corea, la Cina, il Giappone.

Misure e caratteristiche dei preservativi

I preservativi jeans sono i condom classici che hanno tutte caratteristiche ideali soprattutto per giovani e adolescenti alle prime esperienze. Particolarmente semplici da utilizzare e da indossare, sono fatti in lattice di gomma naturale anatomici e resistenti.

Sicuramente gli effetti legati alla misura sbagliata del preservativo possono essere molteplici. Qualora un superdotato dovesse usare un preservativo piccolo potrebbe riscontrare problemi sia perché stringerebbe il pene creando fastidio, ma soprattutto potrebbe causare la rottura del profilattico causando possibilmente la trasmissione di malattie. Ma soprattutto la sua rottura imprevista potrebbe causare una gravidanza indesiderata, e la rottura del preservativo è uno dei temi tanto osteggiato dal Vaticano.

Esistono però dei preservativi della linea Skyn, condom di nuova generazione realizzati con un materiale innovativo morbido e comodo tanto da essere quasi impercettibile, ma soprattutto si adattano alla lunghezza di qualsiasi misura di pene.

Ad oggi i preservativi maxi sono decisamente più venduti rispetto al passato, ma non per una maggiore dimensione del pene nelle nuove generazioni ma perché ad oggi c’è una maggiore consapevolezza della propria sessualità. In molti hanno abbandonato i tabù legati al sesso, e vivono con maggiore intensità la propria sessualità prestando attenzione anche alla giusta dimensione del condom da utilizzare.

In commercio esistono preservativi di ogni misura dai maxi alle misure small, per chi ha delle dimensioni ridotte del pene. Sicuramente un fattore che deriva anche da fattori genetici, dato che a seconda dei Paesi del mondo è possibile trovare delle statistiche dettagliate sulle dimensioni dei peni dei popoli di diverse culture.

rilassarsi

Come rilassarsi al primo appuntamento serio

Il primo appuntamento con la persona che ci piace, è ovvio, non lo si dimentica mai. Ogni persona lo vive con le proprie ansie e con le proprie paure. Il primo appuntamento crea ansia a causa di situazioni che molti usano definire come maledette aspettative. C’è chi è preoccupato di non avere l’abito più adatto e quello che meglio valorizza il proprio fisico, chi teme di non essere all’altezza o di rischiare di dire frasi fuori luogo. Ci chiediamo quindi quali siano le reazioni tipiche di un primo appuntamento. Tra queste il balbettare, il dire ovvietà, il fare delle vere e proprie scemenze oppure fare delle battute infelici.

Molti, inoltre, non riescono a trovare un limite alla propria sudorazione che risulta essere eccessiva anche durante la stagione invernale. Il primo appuntamento, come abbiamo già detto, crea ansie generate da grandi aspettative e talvolta capita che lo stato ansioso generi situazioni di stomaco teso inducendo ad andare spesso in bagno, fattore che purtroppo non aiuta a fare buona impressione sulla persona che si ha di fronte.

Le tensioni nervose, in generale, possono giocare brutti scherzi e sicuramente non piacere al proprio partner al primo appuntamento potrebbe influire negativamente anche su tutti gli eventuali appuntamenti successivi. D’altra parte, soprattutto se la situazione di tensione nervosa riguarda un uomo, questo non sarebbe positivo nemmeno per la sua fama da uomo duro in quanto le ragazze parlano molto tra di loro e non farebbero fatica a comunicare l’accaduto alle proprie amiche.

Se la conoscenza fosse avvenuta tramite web e social network, si potrebbe anche temere di apparire diversi da come si è in foto e anche questo è un fattore che contribuisce a creare tensioni ed ansie.

In che modo si può ovviare al problema del tanto temuto primo appuntamento?

Il trucco migliore è arrivare preparato. Sembra facile a dirsi ma bisogna ora capire come renderlo possibile. Se si conoscono gli amici della persona che tanto si desidera, ad esempio, si potrebbe chiedere loro quali sono le sue preferenze stupendola e assecondando i suoi gusti. Nel caso in cui ci si trovasse a disagio, inoltre, si potrebbe coinvolgere anche loro in un’uscita a quattro.

Una domanda che in molti si pongono è se sia giusto baciare al primo appuntamento. Non c’è una risposta corretta e soprattutto che sia valida per tutti. Una delle regole d’oro da seguire al primo appuntamento è non essere mai scontati. Sarebbe un grandissimo errore seguire un copione credendo sia giusto poiché ogni persona è fatta in modo differente e quella che si ha di fronte potrebbe amare gli imprevisti. Il vero trucco, quindi, è essere sempre spontanei e riuscire ad adattarsi alle diverse situazioni.

Una tattica per rompere inizialmente il ghiaccio aiutando a far sì che la tensione si allenti e che l’imbarazzo pian piano sparisca è decidere di fare una passeggiata con il proprio partner.
Fondamentale prima di affrontare un primo appuntamento è imparare a liberarsi dall’ansia, perché un famoso detto afferma che una gatta ansiosa fa i figli single. Cosa significa questa affermazione? il senso è che l’ansia non porta da nessuna parte, anzi aiuta solamente a peggiorare le cose.

I partner, e ancora di più le donne, percepiscono l’insicurezza e per questa ragione è importante imparare a comportarsi in maniera tale da dare la nostra migliore impressione. Rilassarsi mentalmente, scaricando la tensione mentale, è un fattore fondamentale così come lo è il convincersi di potercela fare.
Il rilassamento mentale può avvenire in varie maniere. Si potrebbe optare per una sana chiacchierata in compagnia del proprio amico del cuore ed una birretta, per un po’ di jogging o per degli esercizi di yoga. Anche fare il sudoku è un ottimo modo per allenare il cervello e tenerlo sveglio.

A volte, per riuscire davvero a sgombrare la mente dai pensieri negativi è opportuno focalizzarsi solo su se stessi concedendosi, se necessario, una breve vacanza. Come già detto in precedenza ottimale è anche lo sport che sia sport in generale o alcune attività particolari come iscriversi ad un corso di equitazione ed andare a cavallo, fare kayak o semplicemente decidere di concedersi un periodo di totale contatto con la natura.

In vista di un appuntamento e più nello specifico di un primo appuntamento che si terrà nel corso della serata si potrebbe anche decidere di stare nella propria camera imparando a comprendere come rilassarsi a casa. Per il relax a casa propria esistono tante tecniche come quella degli oggetti antistress la cui funzione, secondo molti, è davvero miracolosa. Un’idea molto gettonata è quello di fare esercizio fisico tramite l’uso di una ciclette o decidere di rilassare i propri nervi in tensione attraverso un bagno caldo con i sali rilassanti.

Come abbiamo già detto prima, in determinate situazioni di stress e tensione da primo appuntamento, il ruolo degli amici, soprattutto di quelli che sanno ascoltare e comprendere, è davvero fondamentale. Il tutto consiste nell’importanza della parola, di una sana chiacchierata che aiuta tantissimo a sfogarsi.

Se si lavora in ufficio prima dell’appuntamento che si potrebbe fare per calmarsi?

Il lavoro in ufficio, di per sé, risulta essere particolarmente stressante. Il problema è che le tensioni accumulate in ambito lavorativo possono talvolta creare delle serie ripercussioni per i rapporti interpersonali. Se si torna a casa stressati dalle numerose mansioni lavorative non sarà di certo facile affrontare un appuntamento nel migliore dei modi. Ecco perché se si lavora in ufficio si potrebbe optare per parlare con altri colleghi cercando di essere con loro il più sciolti possibile.

Fondamentale è anche parlare dell’importanza di dormire bene. Solo dormendo bene, infatti, si può affrontare la giornata nel migliore dei modi, sfruttando a pieno le proprie energie. Il fabbisogno medio di sonno per un adulto è di almeno 8 ore piene a notte. Importante per un corretto sonno, inoltre, è non mangiare cibi pesanti prima di andare a dormire e, se possibile, andare a dormire presto. Nel caso in cui si dovessero avere dei seri problemi di insonnia e le classiche camomille o tisane rilassanti al tiglio non dovessero funzionare si potrebbe anche optare per farsi una cannetta di erba legale.

Fare una corsetta al risveglio farà bene alla circolazione e farà inoltre iniziare la giornata col sorriso. Iniziare bene la giornata del proprio primo appuntamento è importantissimo se davvero si desidera poterlo affrontare nel migliore dei modi. Uscire con una persona, infatti, è un esame molto importante in primo luogo con se stessi.

agopuntura cinese

Se nel corso del tempo si dovesse riuscire a portare avanti la propria frequentazione e relazione, sicuramente ci sarà un primo rapporto. Anche durante il rapporto calmarsi è fondamentale per evitare di venire subito. Proprio per questa ragione è opportuno essere capaci di gestire il proprio livello di stress.

Rilassarsi durante un rapporto, però, non sempre è così facile. Molti detti popolari riconducono a tecniche come pensare ad una vecchia o pensare di non venire, ma si tratta di una metodologia davvero poco funzionante. Per rilassarsi prima di un rapporto si potrebbe decidere di fare dei massaggi, o di rilassare la mente da soli gestendo il proprio respiro.
In alcuni periodi distendere i pensieri è più dura, tanto che calmare l’agitazione diventa quasi impossibile. Questo, ad esempio, a causa di esami imminenti, per carichi enormi di lavoro oppure per ore di sonno arretrate.

I veri specialisti del rilassamento sono delle figure professionali che conoscono e sono capaci di insegnare ai propri pazienti delle vere e proprie tecniche di rilassamento vincenti. Un aumento della propria sicurezza personale, dicono in molti, può essere raggiunto anche attraverso tecniche di agopuntura o con massaggi distensivi.

Per molti, addirittura, diventa opportuno rivolgersi a degli esperti di ipnosi. Tutto parte dalla convinzione che si tratti di figure professionali capaci di raggiungere l’inconscio e, attraverso tecniche e procedure specifiche, in grado davvero di sbloccarlo totalmente, anche dal punto di vista emozionale. Questa tecnica, ovviamente, dovrebbe essere presa in considerazione come ultima spiaggia.

durata del sesso

La giusta durata per fare l’amore

Leggende narrano che la durata ideale di un rapporto sessuale è di diverse ore, con partner coinvolti sempre più desiderosi di continuare a fare sesso per diverso tempo, per concludersi con un incredibile orgasmo simultaneo.

La realtà però risulta essere completamente differente rispetto alle leggende dato che da diversi studi è emerso che l’effettiva durata media di un rapporto sessuale è di soli pochi minuti.

Ma il tempo è realmente proporzionale al piacere provato?

Secondo molti la qualità del rapporto sessuale non dipende necessariamente dal tempo impiegato nell’attività sessuale, anzi ad essere i preferiti sono proprio i rapporti più veloci ma più intensi e appassionati, purché però ci sia spazio per i preliminari che rappresentano l’attività fondamentale per riscaldarsi prima di raggiungere l’estremo piacere insieme al partner.

Esistono però dei casi in cui è possibile praticare sesso anche per diverse ore, la tradizione tantrica infatti spiega come è possibile raggiungere un estremo piacere solo dopo ore di sesso tantrico, e uno dei precursori di tale filosofia è il cantante Sting.

Ma anche gli attori porno praticano sesso per diverse ore per riuscire a girare i film erotici, in questo caso però è possibile che possano usare degli escamotages per riuscire ad essere sessualmente attivi per più tempo, in molti hanno dichiarato di dover ricorrere al Cialis.

Ma quanto dura in realtà un rapporto sessuale?

La durata media ideale di un rapporto sessuale secondo un’indagine condotta da 50 specialisti sarebbe dai 5 agli 8 minuti circa escludendo i preliminari, ma considerando anche i preliminari il tempo massimo dedicato all’attività sessuale è di circa 11/15 minuti. Secondo diversi studi sarebbero proprio i latini e francesi a durare di più durante l’attività sessuale.

Esistono dei trucchi per aumentare il tempo del rapporto sessuale alcuni di tipo meccanico, ovvero la posizione della donna e dell’uomo durante l’attività sessuale. Così come avere uno stile di vita sano seguendo un’alimentazione assolutamente sana e curata potrebbe avere effetti anche sulla durata dell’attività sessuale. Ma nonostante non esistono dei veri e propri cibi che potrebbero aumentare la durata giusta del coito, è pur vero però che diversi cibi sono considerati afrodisiaci e potrebbero rendere più piccanti le attività sessuali.

È raro che ci si possa annoiare durante l’attività sessuale ma non è del tutto improbabile, spesso la noia è legata ad un periodo particolarmente stressante o è sintomo di un cattivo rapporto di relazione di coppia, ma nel caso in cui ci si renda conto che si sta praticando sesso in maniera meccanica sarebbe bene parlarne con il partner per cercare di capire le motivazioni che lo rendono un atto meccanico.

La noia è una delle motivazioni scatenanti che possono contribuire a creare gravi disagi tra i partner, non solo relativi al semplice rapporto sessuale, ma per l’intero rapporto di coppia dato che potrebbe essere sintomo di qualcosa di più complicato. E la cattiva comunicazione rende decisamente più difficile la situazione, ecco perché chi vuole affrontare seriamente il problema spesso inizia una terapia di coppia.

Sicuramente c’è chi predilige un rapporto sessuale duraturo ma la maggior parte delle donne e degli uomini preferiscono dei rapporti sessuali brevi ma intensi, e ricchi di passione.

Nel caso in cui il rapporto sessuale dura realmente poco a causa dell’eiaculazione precoce, è necessario prendere le giuste precauzioni per cercare di ridurre tale problema. Sicuramente l’eiaculazione precoce rompe la passionalità che c’è durante l’attività sessuale divenendo un problema per la coppia.

A rendere un rapporto sessuale particolarmente passionale è anche la predisposizione mentale che si ha al momento in cui si sta praticando del sesso con il proprio partner, periodi stressanti potrebbero essere controproducenti per la qualità dell’attività sessuale.

Orgasmo maschile e femminile a confronto

L’orgasmo maschile è completamente diverso dall’ orgasmo femminile data anche la diversa conformazione fisica dell’apparato genitale maschile e femminile. Potrebbe essere o meno una diceria ma solitamente la donna ha necessità di più tempo per riuscire a raggiungere un orgasmo.

L’ideale sarebbe cercare di dedicarsi di più alla fase dei preliminari per riuscire a raggiungere il giusto grado di eccitazione, e per riuscire a completare successivamente l’atto sessuale. L’uomo invece tende ad andare subito al sodo tralasciando quelli che sono i preliminari, spesso invece preferiti dalla nonna.

È facile notare nei film che una delle posizioni privilegiata durante l’attività sessuale è la posizione di Andromaca, ovvero la donna sopra che domina l’uomo. Considerata anche una delle posizioni più accreditate quando si parla di tecniche ideali a ritardare l’eiaculazione maschile, in questa posizione è la donna ad avere il pieno controllo sull’uomo che invece risulta rilassato perché sdraiato sulla schiena.

Questa è la posizione che facilmente si nota nei film forse perché ideale a ritardare l’eiaculazione dell’uomo, ma diverse sono le possibilità utilizzate dalla coppia che vogliono vivere un rapporto sessuale più lungo e ugualmente intenso, basta infatti semplicemente interrompere per cercare di ricominciare nuovamente a praticare sesso

perdente con le donne

Anche uno sfigato può conoscere ragazze

La pressione sociale è simile a una guerra che vede due schieramenti opposti, ovvero maschi contro femmine, ma gli stereotipi colpiscono tutti e danneggiano entrambe le parti. La società ne impone due per gli uomini: il maschio Alfa e lo sfigato. Il primo è sicuro di se stesso, ottiene sempre tutto quello che vuole e ha successo con le donne, mentre lo sfigato è deriso, bullizzato e la sua funzione è quella di far brillare il maschio Alfa, in modo da essere preso a modello nonostante abbia anche lui i difetti dei comuni mortali. Riassumendo, essere maschio Alfa garantisce il successo nelle conquiste femminili, mentre lo sfigato non piace per nulla alle donne, a meno che non siano più sfigate di lui e non particolarmente piacenti. Ma è possibile che questa convenzione sociale sia ancora viva nel 2018?

Chi è lo sfigato
Conquistare ragazze, sbagli degli uomini
Come conquistare donne vere
Dove trovare donne da conoscere
Differenza tra italiane e straniere

Chi è lo sfigato

L’identikit di questa persona sfortunata in amore è un uomo tra i 25 e 50 anni più che ha scarsa esperienza con il mondo femminile, tanto da essere ancora vergini. Per loro non esistono vacanze da ricordare in maniera particolare, né hanno ricordi belli delle scuole che ha frequentato o della comitiva, in quanto ha vissuto una specie di isolamento sociale che ad oggi continua anche in ambito lavorativo. Fa un lavoro mediocre e tende a non creare problemi, tanto da essere invisibile nonostante il suo aspetto poco curato e trasandato: non significa che non si curi della sua igiene personale, bensì che non valorizza le sue qualità fisiche.

Le prese in giro e il bullismo lo hanno segnato, tanto da renderlo diffidente nei riguardi del prossimo e poco intraprendente con il gentil sesso. Raramente questi maschi ripongono la loro fiducia in altri esseri umani e hanno pochissimi amici. Soffrono tanto di tristezza e solitudine, tanto che si rifugiano nel mondo virtuale, trovando poco conforto nelle chat e nei social network, luoghi in cui magari “nascondere” la propria balbuzia.

Secondo la leggenda, la distinzione tra maschio Alfa e sfigato ha avuto un enorme successo con il telefilm Happy Days. Fonzie resta il macho della situazione, mentre il protagonista e i suoi amici sono i classici bravi ragazzi che però non hanno sempre fortuna in amore. Ovviamente, i tempi sono cambiati così come gli usi e i costumi, però certi stereotipi sembrano delle regole poco piacevoli per i maschietti timidi e impacciati. Il mondo della seduzione ha sempre imposto che sia l’uomo a corteggiare, nonostante esistano casi in cui un ragazzo sia sfortunato in amore semplicemente perché non riesce ad approcciarsi con l’altro sesso nel modo giusto.

Quando l’uomo ha il coraggio di farsi avanti e chiedere di uscire a una ragazza che gli piace, può prendersi direttamente il no, oppure concludere il primo appuntamento e attendere invano che lei richiami. I più fortunati possono ricevere il classico “rimaniamo solo amici”. A lungo andare, questi soggetti possono soffrire di depressione e abbassare le loro aspettative, accontentandosi di fidanzarsi con una femmina bruttina perché è quello che ha passato il convento. Chi invece in apparenza sembra debole e timido, ma ha carattere da vendere, decide di reagire e capire dove sbaglia. Questi maschietti sono convinti di meritare di meglio e se si impegnano possono raggiungere l’obiettivo. Se si pensa che la propria vita amorosa possa migliorare ed essere in grado di conquistare ragazze con qualità, ecco di seguito alcuni consigli in merito.

Conquistare ragazze, sbagli degli uomini

Lo sbaglio più comune che uno sfigato in amore può fare è circondarsi solo di maschi. Nella cerchia di amicizie si devono includere anche delle donne, in quanto possono dare dei consigli sull’approccio giusto da avere con una single. Sarebbe anche meglio evitare di cadere nella tela di donne già impegnate o fidanzate ufficialmente, in quanto queste creature cercano solo un diversivo e non una storia seria. Si possono identificare dall’anello al dito e che non prendano mai impegni per il fine settimana, limitando gli appuntamenti in giorni e orari assurdi.

Spesso, gli uomini sensibili cercano di far sentire a loro agio la donna decantandone esageratamente la sua bellezza, facendo troppi complimenti piuttosto che intavolare una conversazione brillante ed intrattenerla. Inoltre, mandare uan valanga di messaggi nell’arco di un’ora è un altro comportamento controproducente, perché fa scattare un meccanismo di autodifesa tutto femminile anti stalker. Non c’è da stupirsi se questa ragazza non si faccia più sentire, perchè potremmo esserci fatti sfuggire frasi erotiche nel momento sbagliato.
Si potrebbe invece seguire un corso di teatro, magari improntato sull’improvvisazione, e imparare così le basi per “sciogliersi un poco” e sentirsi meno inadeguati di fronte a una donna che ci piace.

Come conquistare donne vere

Per conquistare la ragazza giusta bisogna dapprima avere stima di se stessi: basta definirsi uno sfigato e convincersi di non valere niente. Diventare bravi con le donne implica sconfiggere le proprie paure e affrontare il cambiamento. Un nuovo taglio di capelli, farsi crescere la barba o indossare le lenti a contatto piuttosto che gli occhiali può aiutare ad accettarsi così come si è. Alcuni uomini però hanno paura di rivelare al proprio oggetto del desiderio un problema che li affligge alle parti basse, come nel caso di una eiaculazione velocissima. La migliore soluzione è recarsi da un medico per capire se sia un problema fisico o di natura psicologica.

Andare da uno psicologo può anche accelerare il cambiamento, in quanto si possono affrontare le proprie paure oltre a sbloccarsi sotto. Sicuramente i benefici non tarderanno ad arrivare e non solo in ambito amoroso. Tanti uomini hanno ricevuto una promozione lavorativa e hanno allargato la loro ristretta cerchia di amicizie, includendo anche delle donne.  Cambiando il modo di porsi con gli altri, imparare ad avere la faccia tosta e avere il coraggio di parlare a donne sconosciute senza quel senso di inadeguatezza sono gli obiettivi che ci si deve prefissare per iniziare la propria vita amorosa.

Questo vale per le donne, anche se le lesbiche hanno la vita più facile perché usano le app apposite come Kik. Inoltre, esistono dei locali lesbo dedicati, come esistono locali gay. Queste persone sono anche dotate del sesto senso, ovvero riescono a capire se un altro gay o un’altra lesbica siano interessati a loro.

Normalmente, un uomo ha un numero giusto di donne da conoscere in base all’età:

  • durante l’adolescenza, i maschi dovrebbero fare la conoscenza di 10-20 donne all’anno.
  • Dai 21 fino ai 26 anni, il numero aumenta ai 35,
  • mentre fino a 40 anni dovrebbe conoscere 8 donne all’anno.
  • Se fino a 45 anni il numero massimo è 5, allora a 55 dovrebbe essere 2.

Certamente, le possibilità  subiscono un netto calo se si vive ancora con i propri genitori e si è molto timidi. Un trucco per conoscere gente nuova e capire se una ragazza ci stia è quello di frequentare un corso di recitazione.
Le donne non cercano sempre il bel fisico e farsi dei nuovi amici farà aumentare di molto le probabilità di fare nuove amicizie. Magari, qualcuno ha anche a disposizione un appartamento da dare in affitto in cui andare a vivere da soli.

Dove trovare donne da conoscere

Superate le proprie paure, è ora di iniziare a conoscere ragazze. La tecnologia può dare una grossa mano, in quanto è dai tempi di MSN che si può chattare con loro senza problemi. Ora la comunicazione si è evoluta ed esistono app e siti per nuove conoscenze come Meetic o Badoo. Essi sono stati migliorati con opzioni all’avanguardia rispetto al passato, ad esempio il Match che compara il proprio profilo con quelli delle varie ragazze allo scopo di trovare l’anima gemella, o la storia di una notte. Anche Facebook permette di fare nuove conoscenze, ma meglio non essere troppo diretto e preferire un approccio delicato, sennò è un attimo essere catalogati come un porco arrapato e finire alla gogna sui gruppi dedicati.

conoscere donne in chat

Se i social network sono gratuiti, alcuni siti di incontri sono a pagamento e possono costare dai 15 fino addirittura ai 30 Euro mensili. Il consiglio è quello di preferire dapprima la versione gratuita e poi optare per l’abbonamento, con tutti i rischi del caso. È anche vero che molte donne se ne approfittano della necessità tutta maschile di avere una donna per fare l’amore, per sconfiggere la solitudine, per trovare l’anima gemella, oppure per rompere la monotonia coniugale, magari facendo all’amante cose che alla moglie non si osa neanche chiedere. Del resto, in un tradimento è quasi tutto lecito. Si suggerisce comunque di aspettare a prestare soldi o dare troppi dati di pagamento all’altra persona, specialmente se non sembra interessata a conoscervi nella vita reale. Nonostante questo tanti uomini italiani ci cascano, segno di come le ragazze cattive attirino anche più delle brave ragazze di cui cantava Masini.

Molti uomini vanno anche a scuola di seduzione, ma poi decidono di applicare le tecniche nei posti più sbagliati, come al cimitero, per fare un esempio. Meglio puntare su luoghi pubblici come i giardinetti (meglio se si ha un cane, visto che attira molto le ragazze). Qualora si faccia di mestiere il cameriere, il barista o altro lavoro in stretto contatto con la gente, si può essere molto avvantaggiati e sfruttare la propria professione per ottenere il numero di telefono o un appuntamento.

Dove si possono trovare ragazze che ci stanno nella vita reale e al di fuori del lavoro?

Tutti i posti sono buoni per nuove conoscenze. In palestra, ad esempio chiedendo come funziona un determinato attrezzo e iniziando a parlare del più e dl meno. Il segreto è diventare amico per poi avvicinarsi a lei o alle sue amiche in maniera discreta.

Altri luoghi ideali per il primo approccio sono al mare, in autobus o in biblioteca con la stessa scusa: chiedere se il posto è libero! La vicinanza permetterà di intavolare una conversazione anche piacevole, magari offrendosi di pagare un gelato, un caffè o aiutarla a scendere dal mezzo pubblico potrà far guadagnare punti ai suoi occhi. Montare una rete da beach volley e cercare delle giocatrici carine grazie alle quali poter incominciare la partita rappresenta un’ottima scusa per conoscere le ragazze che ci piacciono, senza destare sospetti o malizia.
Viaggiare permetterà di entrare in contatto con tante persone piacevoli, bonazze incluse. Lo sa bene chi preferisce scoprire il Mondo, pernottando nelle camerate miste degli ostelli europei. A quanto ne dicono, utilizzare questo trucco quando si viaggia in Danimarca, Svezia e Islanda, aumenterebbe di molto le probabilità di trascorrere notti focose con delle spilungone del Nord.

Anche in discoteca si possono conoscere tante donne, ma come capire se la ragazza ci sta o no?

Visto che non si può parlare causa troppo rumore, l’unico modo di comunicare è attraverso lo sguardo e i gesti: un sorriso, lei che accarezza il viso, lei che si tocca i capelli o che si morde nervosa le labbra ecc. sono segnali inequivocabili che c’è dell’interesse. Anche se non sai ballare non importa, perchè in disco si va per rimorchiare, questo è sicuro. E poi, se proprio hai voglia di imparare come si balla, puoi sempre inscriverti ad una scuola di ballo, anche questo annoverato come un luogo perfetto per fare nuove amicizie di single.

Anche per strada si possono fare liete conoscenze, l’importante è usare l’ingegno e avvicinarsi ad una simpatica signorina con un’ottima scusa. Trovarsi di fronte ad una vetrina e chiederle un consiglio su quale borsetta comprerebbe, potrebbe essere un valido metodo per avere il suo contatto Facebook e magari in futuro, farle la grande sorpresa di comprarle quella stessa borsetta, potrebbe indirizzarla definitivamente verso le vostre braccia.

Differenza tra italiane e straniere

Di solito, gli uomini cercano una donna per svariati motivi. Il primo in assoluto è quello di combattere la solitudine e per questo è disposto anche a sposarla. Esistono tantissimi maschi che, stanchi dei due di picche continuamente ricevuti, decidono di rivolgersi a siti Internet specializzati e app per conoscere donne dell’Est. Non serve fare un corso di russo, in quanto gli intermediari conoscono perfettamente l’italiano  e l’inglese. Tuttavia, le donne russe hanno una diversa mentalità da quelle italiane. Sono morbosamente attaccate al denaro: per la loro cultura, è l’uomo che deve mantenerle e loro devono ricambiare essendo servizievoli, docili e curare il loro aspetto fisico. Per questo si vestono in modo appariscente e sembrano appena uscite dal parrucchiere. Alcune si adeguano alla cultura italiana, altre invece rimangono ancorate alla loro terra e alle loro tradizioni.

Esistono valide alternative, come le ragazze cinesi, africane e brasiliane. Se nei primi due casi sono abbastanza riservate e tendono a stare nei luoghi dedicati alle loro comunità (quartiere africano o quartiere cinese), le brasiliane sono invece molto più estroverse. Oltre a corsi di ballo latino e americano, si possono incontrare il sabato sera in discoteca. Sicuramente, tra tutte e tre le categorie, sono loro quelle più libertine e facili da conoscere. Le cinesi tendono a frequentare ragazzi cinesi, mentre le africane sono restie a fare sesso per preservare la loro verginità fino al matrimonio. Tuttavia, cedono ai rapporti anali per soddisfare il partner.  Categoria a parte sono le donne di origini scandinave. Esse sono molto espansive, ma solo lontano dal lavoro. Sarebbe un guaio qualora capitasse di lavorarci insieme, non verreste presi minimamente in considerazione dal punto di vista amoroso.

donna ninfomane

Ama davvero una linfomane?

Prima di chiederci se una donna linfomane ami davvero o meno è opportuno puntualizzare che la parola corretta per identificare questo tipo di persona è ninfomane. Capita molto spesso, infatti, che per errore si dica linfomane giungendo poi addirittura a chiedersi, nel momento in cui ci si rende conto che tale parola è grammaticalmente scorretta, se una linfomane sia una pianta che per sopravvivere ha bisogno di linfa vitale.

Entrando nel cuore del tema possiamo ora chiederci chi sia una ninfomane. Si tratta di un soggetto sessualmente insaziabile a causa della ninfomania, una patologia consistente nella morbosa e continua ricerca di soddisfacimento dal punto di vista sessuale.

Una persona ninfomane può mai cambiare?

E’ consapevole di esserlo? Per rispondere in maniera corretta a questa domanda è opportuno prima di tutto partire facendo un’opportuna distinzione tra il significato reale e quello che pensa la gente quando usa questo termine con leggerezza e in senso spregiativo. Capita il più delle volte che il termine ninfomane venga impiegato per indicare una donna di facili costumi, ma è in realtà importante si sappia che la ninfomania rappresenta un vero e proprio problema psicologico che, come già detto in precedenza, è caratterizzato dal bisogno incontrollabile, da parte di una donna, di avere continui rapporti sessuali.

A che età si sviluppa?

Non è possibile identificare una specifica fascia di età nell’arco della quale una donna possa riscontrare sintomi tipici della ninfomania. E’ importante, però, sottolineare che le donne sono biologicamente più vulnerabili alla dipendenza sessuale e che, in età adulta, capiterà molto spesso che la donna cerchi il sesso come un sostituto dell’amore. Altri fattori rilevanti sono gli stati traumatici come derivanti, ad esempio, da gravi abusi sessuali.

Si nasce così o lo si diventa?

Si tratta fondamentalmente di una questione di propensione ma è bene imparare a distinguere una donna che abbia una vita sessuale particolarmente attiva da una ninfomane. Come è già stato spiegato nel paragrafo precedente la dipendenza da sesso può risultare da uno stato post traumatico e per questa ragione possiamo dire che una donna lo diventerebbe come conseguenza di un danno subito.

Qualunque donna, giovane o adulta che sia, potrebbe presentare problemi di ninfomania. Vi sono ragazzine ninfomani, la cui situazione è spesso aggravata anche da un livello particolarmente elevato di attività ormonale legato all’età, cosi come vi sono mamme ninfomani. Il fatto in sé di essere diventate madri, infatti, non è una ragione per la quale particolari tipi di dipendenze abbiano fine. Questo non è da confondersi, però, con la normalissima condizione di una donna in stato post gravidanza nella quale si riscontra spesso un aumento di voglia e di desiderio sessuale.

La donna ninfomane è insoddisfatta sessualmente?

E’ bene sapere che l’insoddisfazione può nascere anche da un partner incapace, o che soffra di eiaculazione precoce. Le donne ninfomani soffrono spesso di un’insoddisfazione derivante da un vero e proprio circolo vizioso. Si accostano al sesso con la paura di non riuscire a provare alcuna forma di soddisfazione e si pongono preventive domande sulle dimensioni o sulle capacità sessuali dell’eventuale partner. Come abbiamo già detto uno stato di ninfomania ha dei seri legami con la psiche e nasce da un primordiale stato di insicurezza, abbandono o solitudine. Una ninfomane, cioè, crede di poter affogare i propri dispiaceri o le sue ansie nel sesso, unica fonte di appagamento e serenità.

Chi è ninfomane può sposarsi o tradirà sempre?

E’ questa una domanda alla quale si risponde affermando che non esiste dal punto di vista legale alcun divieto circa la possibilità per una ninfomane di contrarre matrimonio. E’ importante però sapere che, come abbiamo già detto pocanzi, la ninfomania è una situazione seria e delicata, da non sottovalutarsi. E’ quasi certo che una donna ninfomane, non soddisfatta o scarsamente appagata dal punto di vista sessuale, possa andare altrove alla ricerca di ciò di cui ha bisogno.

Come si decide spesso di ovviare a tale tipo di problema? Attraverso il cosiddetto poliamore, un neologismo utilizzato per esprimere il concetto di amori molteplici. Si tratta in sostanza di una posizione filosofica secondo la quale sarebbe ammessa la possibilità di molteplici relazioni intime e sessuali contemporaneamente. Altra via ampiamente utilizzata è quella degli scambi di coppia consistente nello scambiarsi i rispettivi partner in ambito sessuale.

Sulla base di quanto abbiamo detto fino a questo momento molti si chiedono quale sia la differenza tra una ninfomane e una troia. La risposta si evince dalla spiegazione di che cosa sia la ninfomania. Trattandosi di una patologia particolarmente invalidante, una ninfomane non cerca il sesso per il puro e semplice piacere di farlo ma perché ne ha un necessario bisogno. Una troia, come si è soliti dire, lo fa perché lo vuole ma non perché ne abbia una reale necessità psicologica.

In ambito di ninfomania quello che conta davvero per una donna è l’importanza della carica sessuale, anche nel caso in cui il partner non fosse particolarmente bello dal punto di vista estetico. Ma una ninfomane dove conosce i suoi potenziali partner? Può farlo ovunque, a partire dai semplicissimi bar o centri commerciali. Utili, però, sono anche i numerosi siti di incontri presenti sul web.

Una ninfomane è consapevole del problema?

Nella maggior parti dei casi una donna affetta da ninfomania è consapevole del suo problema. Il suo irrefrenabile bisogno di sesso e di continui rapporti differenti non è legato a cattiveria da parte della donna che sia felice nel far soffrire il proprio partner o nel pretendere sempre di più.

E’ una malattia vera e propria?

La risposta è affermativa e come è già stato ripetuto più volte fino a questo momento alla base della patologia vii è una insaziabile voglia di fare l’amore. Sono queste le ragioni per cui ammettere a sé stessi di essere ninfomani e dirlo al partner con il dovuto anticipo è segno di enorme maturità.

Ma quali sono i sintomi identificativi e soprattutto come si scopre una ninfomane?

Il più delle volte è sufficiente semplicemente leggere le email o il cellulare, esistono anche delle applicazioni che, etica a parte, sono appositamente realizzate per il controllo.

scena del film Nymphomaniac

Cosa è il furore uterino?

Si tratta semplicemente di una maniera differente con la quale poter identificare la ninfomania. Già l’espressione stessa esprime chiaramente di che cosa si tratti ovvero di un particolare furore femminile dal punto di vista sessuale. In tale ambito ci si chiede inoltre che cosa sia la satiriasi. E’ un termine che veniva particolarmente utilizzato in passato in ambito medico per indicare l’aumento particolarmente morboso degli istinti di tipo sessuale nel maschio. Il termine, infatti, deriva dalla figura del satiro, esistente nella mitologia greca. La satiriasi, dunque, non è nulla altro che la ninfomania per quanto riguarda il genere maschile.

Come cercare di curarsi?

Attraverso una opportuna consulenza psicologica e un attento lavoro su se stesse fatto di informazioni ricercate attraverso appositi forum e con lo scambio di opinioni con altre donne che hanno lo stesso problema.

Si può amare davvero una ninfomane?

La risposta è affermativa in quanto l’amore è indipendente dalla situazione psicologica della persona che si ha al proprio fianco. E lei ama? Una ninfomane è assolutamente capace di amare, ciò che la spinge alla ricerca di sesso continuo è ben altro, del tutto indipendente dal sentimento.

Quanti uomini può farsi nella stessa giornata?

Una risposta precisa non esiste in quanto in una uguale condizione di ninfomania, ogni donna è unica. Per tutte ha comunque importanza l’autoerotismo, ovvero la masturbazione femminile, ampiamente praticata e talvolta il forte desiderio di farlo anche con una persona dello stesso sesso. Capita anche che una donna ninfomane abbia delle strane voglie, come quella di farlo in pubblico a causa di un irrefrenabile bisogno di compiere attività sessuali.

Esiste un equivalente di uomo ninfomane?

Anche ad un maschio può capitare una situazione simile alla ninfomania femminile. Questo viene considerato erotomane cioè quasi un maniaco e l’idea che si ha di un uomo alla ricerca di continuo sesso, rispetto a quella che si ha di una donna è completamente diversa.

A parlare di questo tema vi sono numerosi film e libri come Nymphomaniac, un film drammatico erotico del 2013 che narra la storia di Joe, una donna che viene ritrovata in un vicolo da Seligman, un pensionato al quale decide di raccontare la storia della sua vita, segnata da un forte ipererotismo, una situazione che è stata capace di distruggere la sua intera esistenza, facendole perdere ogni tipo di rapporto e di contatto con la famiglia ed il mondo esterno.