uomo con problemi di prostata

Ipertrofia prostatica e rapporti sessuali

Capita spesso di sentir parlare di ipertrofia prostatica benigna nota anche come IPB. Di cosa si tratta? E’ una malattia riguardante la prostata, conosciuta anche come adenoma della prostata.

Attorno ai 50-60 anni di età, l’uomo può essere colpito da ipertrofia prostatica che consiste in un ingrossamento della prostata tale da superare anche di 2 o 3 volte le misure normali. Con l’avanzare dell’età si verifica un aumento del tasso di estrogeni e la parte muscolare prostatica subisce un rigonfiamento.

Benigna o maligna? Qual è la differenza?

Se un uomo nel corso della sua vita dovesse essere colpito da ipertrofia prostatica è bene che sappia distinguere se si tratta di ipertrofia benigna o maligna. Già abbiamo sottolineato come l’ipertrofia prostatica benigna sia nota anche come IPB. Essa consiste in un ingrossamento prostatico non canceroso.

A partire dai 50 anni è possibile riscontrare un aumento delle dimensioni della prostata capace di determinare lo schiacciamento dell’uretra, ovvero quel canale che attraverso la minzione permette l’espulsione dell’urina. L’ipertrofia prostatica maligna, invece, è molto nota anche come tumore prostatico. Si tratta, più nello specifico, di una neoplasia maligna dall’ipertrofia prostatica benigna.

In questo contesto risulta importante parlare di PSA. Cosa è il PSA?

Si tratta della sigla per indicare l’antigene prostatico specifico ovvero un enzima prodotto dalla prostata che appartiene alla classe delle idrolasi. E’ molto importante sapere di cosa si tratta a partire dalla fondamentale considerazione che l’utilizzo del PSA ha permesso di diagnosticare un elevato numero di tumori.
L’esame del PSA viene effettuato per misurarne i valori nel sangue. I fattori che possono determinare una variazione dei valori circolanti nel sangue sono diversi. Tra questi, ad esempio, un’infezione del tratto urinario o una prostatite.
Un elevato livello di PSA è spesso ricondotto ad una maggiore possibilità di essere colpiti da un tumore prostatico. Le conseguenze quando il valore è alto possono essere diverse e numerose. La più grave, come già detto, è un’ipertrofia prostatica maligna.

Come è fatta e a che serve la ghiandola prostatica?

Prima di tutto è necessario dire che si tratta di una ghiandola del sistema riproduttivo ed urinario di un uomo.
La sua forma è ovale ed in condizioni normali il volume della prostata è determinato da uno spessore di circa 3 cm e da una larghezza di circa 4 cm. La prostata è interamente ricoperta dalla capsula prostatica, ovvero un tessuto connettivo. Ha due porzioni che hanno il compito di circondare l’uretra, canale di espulsione delle urine ed è posizionata sotto la vescica, organo muscolare il cui compitò principale è la raccolta dell’urina. Per collo vescicale si intende la zona di passaggio tra la vescica ed il canale uretrale.

La vescica ha delle dimensioni variabili in base alla quantità di liquidi contenuta e che, allo stesso tempo, variano da soggetto a soggetto. Mediamente la grandezza della vescica di un soggetto adulto è tale da contenere 300-400 millilitri di liquidi.

come è fatta la prostata

Quante volte si dovrebbe fare pipì? Dopo quanti litri bevuti?

La frequenza della minzione è un elemento molto importante per indicare lo stato di salute dell’organismo. La frequenza effettiva varia naturalmente da soggetto a soggetto. Non esiste quindi un numero preciso e definito di volte in cui si dovrebbe fare la pipì.
La vescica è avvolta da muscolatura liscia la cui funzione è quella di contrarsi durante la minzione e determinare così l’espulsione di urina. Il muscolo liscio è così chiamato in quanto formato da fibre lisce, prive di striature. Ha la caratteristica di essere involontario. Di fronte alla domanda sul come rinforzarla, pertanto, si risponde affermando che è impossibile farlo in quanto si tratta di una muscolatura involontaria.

Esiste anche una forma di ipertrofia prostatica giovanile. Ciò significa che, differentemente da quanto si pensi, ne soffrono anche i giovani e non solo le persone più anziane. Possibili cause scatenanti potrebbero essere il lavoro sedentario, la scarsa attività fisica, le abitudini alimentari, la masturbazione eccessiva, lo stress emotivo o la promiscuità sessuale. Il tasso di incidenza sulla popolazione sta purtroppo divenendo sempre più elevato a causa di uno stile di vita spesso stressante e scorretto.

Un test che è stato condotto a livello nazionale su un numero piuttosto elevato di giovani ha portato ad affermare che vi sono alcune regioni come la Campania dove il problema di ipertrofia giovanile è più diffuso.

Molto importante di fronte ad un rischio di progressivo aumento del disturbo è la sensibilizzazione sul problema attraverso, ad esempio, numerosi spot e campagne pubblicitarie. I fattori prevenzione ed informazione sono davvero fondamentali al fine di prevenire il male.

Come diagnosticare una prostatite?

La diagnosi di prostatite si esegue attraverso una visita urologica, svolta da un urologo cioè un medico specializzato nel trattamento di malattie riguardanti l’apparato urinario.
Il paziente viene sottoposto ad alcuni esami.
Quali esami si fanno?
Prima di tutto si richiede al paziente una ecografia vescico-prostatica e talvolta una esplorazione digito-rettale. In questo ultimo caso è molto importante sapere che eventuali emorroidi impedirebbero di sottoporre il paziente ad endoscopia rettale.

Come si manifesta un problema prostatico?

Riferendoci ai sintomi possiamo dire che innanzitutto il paziente nota di avere seri disturbi urinari. Alzarsi qualche volta per urinare durante le ore notturne è normalissimo ma la situazione diventa preoccupante nel momento in cui il numero di volte in cui ci si alza diviene eccessivo.

Un tipo di disturbo urinario potrebbe essere la ritenzione urinaria, che talvolta diviene anche ritenzione urinaria acuta. Si riscontra una seria difficoltà nell’urinare e si pone sotto sforzo la vescica facendo fuoriuscire semplicemente qualche gocciolina. Talvolta, invece, si sente l’impellente bisogno di recarsi spesso al bagno con risultato un incompleto svuotamento della vescica.

I dolori più comuni sono quelli dettati dai disturbi urinari quindi soprattutto un forte dolore durante la minzione. Si può stare molto male? La risposta è affermativa soprattutto se un’ipertrofia prostatica non viene curata tempestivamente e correttamente.

I linfonodi si ingrossano?

Per definire lo stadio al tumore si prende in considerazione anche lo stato dei linfonodi, piccole ghiandole della dimensione di un fagiolo situate vicino alla prostata. In caso di problemi alla prostata, soprattutto nelle sintomatologie cancerose, è possibile un ingrossamento dei linfonodi.

Può essere asintomatica?

E’ capitato in più occasioni che un’ipertrofia fosse asintomatica. Generalmente questo accade quando si tratta di un problema di natura benigna. La situazione è differente quando si parla di ipertrofia cancerosa.

Conseguenze di una ipertrofia prostatica possono essere una qualità della vita deficitaria, una disfunzione erettile, impotenza dal punto di vista sessuale e forte senso di frustrazione.

Conseguenze più gravi sono ematuria, cioè presenza di sangue nelle urine o nicturia cioè continuo bisogno di urinare durante la notte. Conosciuta è anche l’emospermia che consiste nella presenza di sangue nel liquido seminale. Altri rischi, ancora, sono la formazione dei calcoli o l’eiaculazione scarsa rispetto a prima della cura causata dall’effetto collaterale degli alfa-litici. Per ovviare a tale tipo di problema si potrebbe evitare di svuotare la vescica prima di un rapporto sessuale.

Importante è anche focalizzarsi su che cosa mangiare evitando un’alimentazione scorretta.

Lo zinco fa bene?

Sì, in quanto si tratta di una sostanza molto utile anche nella prevenzione dalle infezioni. Bere molta acqua è una vera salvezza o solo una chimera? E’ importante sapere che l’assunzione di molta acqua risulta essere fondamentale. Con l’infiammazione della prostata, inoltre, è bene evitare il lievito di birra o altri tipi di lievito.

L’ipertrofia prostatica si cura con apposite cure mediche anche se molti credono parecchio nella possibilità di curarla attraverso rimedi naturali. Quali erbe? Un esempio è la Serenoa Repens di cui si dice abbia azione spasmolitica. Accanto ad essa possono essere utilizzate l’ortica dioica o il polline millefiori.
Spesso si parla anche di agopuntura che viene molte volte utilizzata ma che è trattata dai più con scetticismo.

Si può svolgere una ginnastica particolare?

Gli esercizi maggiormente consigliati sono quelli di Yoga che aiutano a favorire il rilassamento della muscolatura prostatica.

La cura farmacologica si basa principalmente su farmaci alfa-litici. Tra questi il Licoser, un prodotto naturale la cui composizione è determinata dalla presenza di molta Serenoa. Altro farmaco utilizzato non solo per questioni di impotenza è anche il Cialis, molto sfruttato per far sgonfiare la prostata.

La laserterapia è una cura innovativa?
Si tratterebbe di un laser verde considerato una tecnica avanzata di chirurgia mininvasiva.

Si può guarire?

La risposta è ovviamente affermativa. Come detto in precedenza la prevenzione è importantissima. Nel caso in cui questa non bastasse e vi fosse bisogno di cure è fondamentale anche la presenza di un medico che dia fiducia, rendendosi pienamente disponibile.

Quando si rende necessario intervento chirurgico?

Naturalmente in caso di ipertrofia cancerosa. Il rischio di impotenza post operazione è molto basso. Un recupero totale avviene dopo circa 6 mesi.

Per effettuare l’operazione viene utilizzata una sonda che passa attraverso l’uretra. Si usa una piccola videocamera ed un’asola metallica ad incandescenza con la quale viene tagliata a fettine la parte in eccesso che ostruisce l’uretra. Un intervento a cielo aperto viene svolto solo in caso di ingrossamenti enormi e prostate super voluminose, ben oltre i 100 ml.

You may also like

Leave a comment