ritardo eiaculatorio

Ritardo eiaculatorio: altra faccia della stessa medaglia

Nel momento in cui ci si focalizza sull’aspetto della vita sessuale, capita molto spesso di chiedersi che cosa si intenda per eiaculazione tardiva. Si tratta di un disturbo dell’orgasmo maschile che, detto in gergo comune, equivale a non riuscire a venire sessualmente o comunque nel farlo in ritardo. E’ bene sapere che è un problema sul quale essere informati in quanto colpisce una buona percentuale di popolazione maschile.

Il disturbo fa sì che l’orgasmo maschile, ovvero l’emissione di sperma, sia non sempre possibile e, nel caso in cui lo fosse, lo sarebbe solamente successivamente ad uno stimolo sessuale continuato e dalla durata eccessivamente lunga rispetto alla norma. Il problema di maggior rilevanza è che un’eiaculazione tardiva potrebbe evolvere negativamente.

Il disturbo dell’orgasmo in un uomo, chiamato anche anorgasmia maschile, consiste in una condizione in cui mantenimento dell’erezione e risposta positiva agli stimoli sessuali siano presenti a scapito, però, del raggiungimento dell’orgasmo.

L’anorgasmia può essere di diverse specie. Si parla, ad esempio, di disturbo permanente o primario quando esso è presente dalla nascita e non ha mai permesso all’uomo di raggiungere l’orgasmo, né attraverso un rapporto sessuale né con la masturbazione.

Si può anche parlare di anorgasmia acquisita o secondaria o di anorgasmia generalizzata quando legata ad uno scarso desiderio sessuale. L’anorgasmia situazionale, infine, è quella presente solo in determinate circostanze.

Questa classificazione e differenza che intercorre tra anorgasmia assoluta e relativa, ci permette di capire che non esiste una fascia di età a cui questo disturbo sia da ricondursi. L’anorgasmia può presentarsi a qualsiasi età ed essere presente in diverse situazioni. Diventa più difficile da gestire quando risulta persistente e ricorrente, aumentando le probabilità di avere un rapporto frustrante.

Di fronte a simili problemi che tendono talvolta anche ad imbarazzare l’uomo, capita spesso che ci si informi su internet scrivendo, ad esempio, all’interno di blog o forum. Nei forum sono tanti coloro i quali contattano andrologi per dire

“non riesco a raggiungere l’orgasmo”.

L’eiaculazione ritardata e l’anorgasmia rientrano tra i problemi di eiaculazione come altri quali l’eiaculazione precoce o l’eiaculazione retrogada, condizione che si verifica nel momento in cui lo sfintere vescicale non si chiude nella giusta maniera durante l’orgasmo.

Quando si parla di problemi legati all’orgasmo maschile come l’eiaculazione tardiva è bene sapere che non si tratta di non essere capaci di controllare l’eiaculazione, ma di non venire per lunghissimi periodi e, quando succede, metterci tantissimo per raggiungerlo. A livello fisico di cosa si tratta? Ciò che accade è che non avviene la fuoriuscita di sperma o liquido seminale poiché vi è un ritardo nel riflesso eiaculatorio, che si manifesterà solo a seguito di un lasso di tempo molto prolungato o addirittura non si manifesta.

Il processo che conduce all’eiaculazione maschile è molto spesso sottovalutato. Si dà molte volte per scontato che l’uomo, rispetto alla donna, sia maggiormente egoista e che per tale ragione debba essere per forza la donna a subire le conseguenze negative dell’eiaculazione precoce o di un rapporto velocissimo. Questo tipo di problema legato all’orgasmo maschile accade anche con il sesso orale anche se, in alcuni casi, in maniera ridotta.

Il mancato raggiungimento del culmine del piacere da parte di un uomo o donna che sia, rende naturalmente il sesso meno appagante. Una vita sessuale che sia davvero appagante, infatti, necessita del raggiungimento dell’orgasmo.

E’ importante sapere, però, che vi sono delle differenze generali tra piacere maschile e piacere femminile.

Che differenza c’è, ad esempio, tra orgasmo maschile e femminile?

Per un uomo si tratta maggiormente di una questione nervosa e di bilanciamento tra il sistema nervoso parasimpatico e sistema nervoso simpatico. E’ normale anche l’influenza di stimoli fisici e psicologici. Nelle donne, invece, si tratta di una questione anatomica e il raggiungimento dell’orgasmo è molto legato al rapporto tra clitoride e vagina e come questi vengono stimolati.

Non sono da sottovalutare, naturalmente, fattori non prettamente fisici quali una forte passione, la grande interazione mentale con il proprio partner, il rapporto mentale che si instaura con l’altra persona o i tempi di latenza.

coppia uomo donna

Tra le cause del non riuscire a venire ve ne sono di diverse. Mancate eiaculazioni, ad esempio, sono dettate da ipertrofia prostatica. Si tratta di una patologia che riguarda la prostata e che può essere tanto benigna quanto maligna. L’ipertrofia prostatica benigna, definita anche adenoma, si presenta soprattutto dopo i 50-60 anni. Essa consiste in un allargamento della parte centrale della prostata che supera anche di due o tre volte le misure normali.

Oltre a segnali di ipertrofia, altri problemi alla prostata potrebbero essere campanello di allarme di un tumore. Molto pericoloso per un uomo, il tumore alla prostata può essere segnalato da difficoltà nell’urinare o necessità di urinare spesso, dolore durante la minzione o forte difficoltà nel processo di erezione.

Una mancata eiaculazione può essere dettata anche da traumi sessuali nell’adolescenza o in età infantile. E’ noto a tutti che il trauma peggiore che un bambino o ragazzo possa subire è l’abuso sessuale la cui conseguenza principale è spesso una grande difficoltà relazionale con entrambi i sessi.

Altre cause di mancata erezione potrebbero essere la paura o l’eccessiva tensione durante il rapporto. Determinanti sono alcuni fattori psicologici come l’ansia da prestazione. Altre volte, lo sperma viene considerato volgare in quanto un uomo traviato da visione pornografica ritiene di non voler contaminare la donna.

Anche la ricerca ossessiva di un figlio molto spesso gioca un ruolo determinate nella mancata eiaculazione maschile. La costrizione ad un rapporto che sia spesso forzato, infatti, può essere deleteria per la coppia.

Molti vorrebbero vedere dietro al problema anche un correlazione post-operatoria ma è importante sottolineare che tale situazione non dipende da incidenti.

Nei rapporti sessuali, inoltre, vi sono delle limitazioni. Le limitazioni sono fattori comuni e normalissimi. Perché un rapporto sia soddisfacente bisognerebbe conoscersi a tal punto da non essere condizionati da alcun freno inibitorio.

Molto spesso, però, si prova imbarazzo nello spiegare questo problema. Anche la penetrazione difficoltosa che può essere legata a vari fattori come una scarsa lubrificazione femminile, è spesso causa di mancata erezione.

Quali sono le conseguenze psicologiche?

Non si gode, la donna non si sente desiderata anche se si cerca di rassicurarla in questo senso. Per una donna, infatti, far raggiungere l’orgasmo al proprio uomo è importantissimo. Una donna che non vi riesce non si sente appagata ed ha paura di non esserne all’altezza.

Il dolore del pene provato dall’uomo, dall’altra parte, conduce la coppia ad avere un minor numero di rapporti sessuali in quanto questi vengono percepiti come una fatica.

Si può avere un orgasmo senza eiaculazione?

La risposta è negativa. Il piacere sessuale può essere estremamente elevato anche senza la necessità di un orgasmo ma resta comunque impossibile parlare di orgasmo in assenza della fuoriuscita di liquido spermatico.

Anche la quantità di sperma prodotta, è bene sapere, varia da uomo a uomo. E’ infatti paradossale pensare a come ci sia gente che cerca di risolvere problemi fittizi come eiaculare tanto, dettati da capricci legati alla visione di pellicole pornografiche e ci siano altre persone che non riescono mai a godere al 100% in quanto non vengono mai.

Come si cura il problema?

Si pensi, ad esempio, alla sertralina che è un farmaco spesso utilizzato per problemi di depressione ed appartenente alla classe degli inibitori. Un altro modo semplice ed efficace è conoscere meglio il proprio pene ed essere più consapevoli dell’atto che non deve essere considerato una cosa meccanica e scontata ma frutto di un sentimento.

Anche un percorso psicologico con la propria partener ed il parlarne con lei senza troppo imbarazzo sono due modi ottimali per aiutarsi a vicenda in un buon rapporto sessuale.

Ancora una volta, quindi, è importante ribadire il concetto che si riuscirà a trovare un maggiore equilibrio nei rapporti non occasionali. Conoscere il proprio partener, i suoi interessi in ambito sessuale e le sue necessità è importantissimo per instaurare un tipo di rapporto che sia davvero basato sulla complicità.

Anche la masturbazione è di aiuto. Quindi come masturbarsi per allenare il pene al piacere?

Determinanti sono intensità e frequenza con cui ci si accosta alla pratica autoerotica. Importante è anche come ci si comporta nei confronti del proprio pene. Il senso di tale affermazione è imparare a conoscersi, sapere quali sono i punti in cui si prova un maggiore o minore piacere e non pensare mai che masturbarsi fa male.

Importante è anche sapere che non tutti i mali vengono per nuocere. Sono numerosissime le donne che desiderano avere amanti capaci di offrire lunghissime penetrazioni ed avere al proprio fianco uomini duraturi di cui potersi vantare.

Da cosa è dettato tale desiderio? dal mondo pornografico al quale oggigiorno si sta sempre più avvicinando anche il mondo femminile. Una donna lo fa anche per comprendere meglio, partendo dal presupposto che per lei, rispetto ad un uomo, è davvero molto più semplice raggiungere lunghi e ripetuti orgasmi.

Un ritardo eiaculatorio, nel caso in cui lo si voglia, può anche essere ottenuto. Per quanto strano possa sembrare esistono uomini capaci di regolare e controllare la fuoriuscita di sperma, uomini capaci di trattenersi al fine di garantire alla propria donna un maggior numero di orgasmi e piacere. Certamente pensare alle tabelline o distrarsi non è il metodo migliore per ritardare il coito maschile.

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